Story of a Home - Cast & Crew

L'ho detto?
Io credo proprio di averlo detto..

Il budget per tutta questa ristrutturazione casa è davvero risicatissimo, e c'è stato un momento di profondo sconforto in cui, di fronte a preventivi sempre più astronomici, mi sono quasi detta che forse era il caso di darle solo una rinfrescata ai muri, andarci ad abitare e aspettare tempi migliori.

Poi per fortuna ci siamo imbattuti in professionisti meno assatanati onerosi, e il progetto ha potuto cominciare a prendere piede.

Architetto/Maestro di Cerimonie/Arbiter Elegantiarum
Inizialmente avevamo pensato di farne completamente a meno: alla fin fine non ci serviva un gran lavoro di progettazione, (l'impianto della casa resta quello che è), così come la disposizione delle stanze, e ci eravamo illusi che potesse bastare una buona intesa con i muratori.

Ora, a parte che i muratori proprio non li comprendo (Daniele un po' di più, ma sempre con un buon margine del 60% di incomprensione), a parte che qualcuno il progetto da presentare al Comune deve pur firmarlo, a parte che i muri non sono in squadra e ogni volta che io li misuro viene fuori una roba diversa.. a parte tutto questo, dicevo, ho scoperto questi due.

...e, improvvisamente, ho capito di avere bisogno di un architetto.

(per chi non li conoscesse: trattasi di una coppia di fratelli, l'uno agente immobiliare, l'altro costruttore, che riescono a trovarti una casa che stia nel tuo budget e a ristrutturarla rendendola adatta alle tue esigenze, purché siano sempre e inevitabilmente presenti un open space, un'isola colazione e un lavabo doppio. Un programma idiota di cui mi faccio massicce dosi giornaliere solo per via di quelle mascelle)

Purtroppo a quanto pare gli Scott Bros. non sono disponibili a trasferte oltreoceano, il che un po' mi rincuora (mai capito il senso del lavabo doppio), un po' mi ha spinta a ripiegare su professionisti un po' più alla mia portata.

Va' là che, anche se porta le camicie a scacchi con la stessa disinvoltura di Jonathan, e risponde al nome assai meno cool di Giuseppe, il mio architetto è un figo anche lui...



Squadra costruttori/Manovalanza/Hand of the Queen
Come detto sopra, abbiamo un fondamentale e insormontabile problema di comunicazione: io non capisco loro, e loro non capiscono me (presumibilmente in virtù del fatto che parlo una misteriosa lingua nordica derivante dal latino e risciacquata in Arno).
Non ci avessero presentato il preventivo risolutivo, probabilmente ci saremmo affidati a qualcun altro, ma questo, assieme all'avallo del papà di Daniele circa l'affidabilità di lavori fatti in precedenza, ci ha fatti decidere.
Sto provando a imparare la loro lingua, nel frattempo ci esprimiamo a gesti (e reciproche occhiate perplesse), utilizzando lo stesso papà di Daniele come interprete.
Speriamo che la Amplifon si sbrighi a consegnare a mio suocero le nuove protesi, altrimenti la figura dell'interprete ci creerà solo più confusione di quanta già non presente.

Idraulico/Alfonso/Mr. Trump
Il nostro idraulico si chiama Alfonso, è simpatico, competente, veloce e preciso.

Dal punto di vista economico, sta al resto della comunità idraulica come un tartufo di Norcia sta alle patate di campo.
Se abbiamo scelto lui è solo perché, smessi gli abiti da lavoro, ridiventa il nostro amico Alfonso: vero è che con i soldi che ci spilla ci si compra la barca, ma, almeno, su quella barca poi ci facciamo l'estate anche noi!



Elettricista/Billy/And-There-Was-Light
 Anche qui con assai scarsa lungimiranza ci siamo affidati ad un amico, con la differenza che, se della competenza ed affidabilità dell'idraulico siamo assolutamente certi, per quanto attiene al quadro elettrico ci riterremo già fortunati se non salteremo tutti in aria al primo squillo di citofono.
Il perché di una scelta così evidentemente masochistica affonda le sue radici in una storia complessa che comincia con la mia amica M. che sfascia un matrimonio durato 7 anni e si conclude in una serata dall'elevato tasso alcoolico in cui, forse per compensarlo di avergli appena vinto una dozzina di mani a poker, Daniele ha promesso un lavoro ad un tizio a cui personalmente non darei da aprire neanche uin ovetto Kinder.
Dita incrociate, tutti voi, grazie...

Squadra Traslochi/Truckers/Mr. Incaglio
C'è una cosa peggiore, in fatto di affari, che affidarsi agli amici? Ovvio che sì: affidarsi ai propri clienti.
Nel caso specifico, la sottoscritta ha avuto la brillante idea di ingaggiare un cliente per il trasporto di un divano da Napoli alla Sicilia: non appena mia madre ha saputo che il suddetto cliente si era detto ben felice di farlo gratis, al divano si sono aggiunti via via sempre più articoli (tra un po' gli chiede di portarle le valigie quando viene a trovarmi), fino a mettere me in una situazione di imbarazzo senza pari e il cliente sempre più in diritto di chiedermi favori.
Visto che il trasloco vero e proprio è previsto per fine anno, e visto il simpatico soprannome che leggete nel titolo e che si è guadagnato grazie alla gestione non proprio lineare dei suoi affidi, comincio a nutrire delle serie perplessità circa l'intera operazione...

In conclusione vi chiedo: vi pare che manchi niente?!?!
No, perché se avete qualche parente scalcagnato in cerca di lavoro, una ditta i cui servizi vi hanno lasciato l'amaro in bocca, qualcuno della cui inaffidabilità siete assolutamente certi.. vi prego, non esitate a presentarceli!!!

Mini album Irlanda

Sul Forum Isola Creativa prosegue imperterrita la stagione degli swap!
Questa volta è stato il turno di uno swap incentrato sui viaggi e sulle città del mondo.. potevo mai non partecipare???

In realtà uno swap con un tema simile sarebbe una gran bella gatta da pelare, perché c'è sempre caso che la tua abbinata abbia scelto una città o uno stato che non conosci e che non ti dice niente, tanto più che le regole prevedono, oltre alla realizzazione di un hand made, anche la spedizione di un oggetto acquistato.

No dico, e se la mia abbinata avesse scelto, che so, Haiti? Andavo sul luogo a prenderle un fiore di ibiscus da mettere tra i capelli???

Alla fine mi è andata di lusso, perché sono stata abbinata a Clara, che aveva scelto una destinazione che non solo conosco bene.. ma addirittura amo: l'Irlanda!
Doppia fortuna: presa dall'entusiasmo, Clara ha cominciato a postare sul forum una serie di foto tratte dal suo ultimo viaggio irlandese per mostrarci la bellezza di quei luoghi.. oh, per una scrapper avere una volta tanto delle foto altrui da scrappare, per farne un albumetto da regalare completamente personalizzato, è un'occasione più unica che rara!

Così mi sono permessa di scippare le foto della mia swappina, stamparle e organizzarle, lasciando comunque un po' di spazio perché potesse aggiungere note personali e memorabilia del viaggio.. ed ecco il risultato:








Raskog Cart - Versione 2.0

Quando, nel lontano Dicembre 2012, ho deciso di rimettere mano alla mia attrezzatura craft in base al Primo Sacro Principio del Decluttering (Disfati di tutto quello che non usi), ho iniziato conservando tutte le cose che mi sarebbero servite per il Project Life in una scatolina rosa made in Sweden.

Solo pochi mesi dopo, ho scoperto il carrello Raskog, sempre made in Sweden, in cui d'altronde era difficile non imbattersi, visto che Pinterest ne è letteralmente infestato.

In tempi più recenti ho fatto mio anche il Secondo Sacro Principio del Decluttering (Se non ce l'hai a portata d'occhio, probabilmente non lo userai mai), per cui il Raskog è aandato incontro ad una serie di manipolazioni, che si sono inevitabilmente sposate con il Terzo Sacro Principio del Decluttering (Se ogni cosa ha un suo posto, ci vorranno 5 minuti per riordinare).

E così ecco la versione 2.0 del mio Raskog (ft. Muji):




Ripiano n. 1

I contenitori in PP (due stretti per le card e uno largo per il resto) sono Muji, mentre i portapenne sono portavasi Ikea a cui è stata data una nuova destinazione.




Sul retro ho attaccato un cestino metallico, sempre Ikea, in cui dondola beata la mia collezione di washi tape.
 




Ripiano n. 2

 Il contenitore grande sulla sinistra è un Variera Ikea, quelli quadrati a destra sono sempre Muji, mentre quello tubolare al centro è un portapillole (sic) Muji, reinventato come porta-sequins.



 Attrezzi che utilizzo meno e alfabeti veneer (barattolini da omogeneizzati)


 Acrilici spray, gessetti, pastelli a cera, acquerelli e tamponi per inchiostro


Ripiano n. 3

Tutta la roba di uso meno comune: colla vinilica e supernastro biadesivo, pennelli, bottoni, paperpad, brads, twine...


Evidentemente il tutto è ancora un work in progress!
D'altra parte è normale, la mia attrezzatura si evolve con me..

E voi? Come conservate i vostri materiali??

Amiche di Scrap - Sfida PL Agosto

Lo so, non ne parlo mai, ma in questi mesi è proseguita la mia collaborazione con il Design Team di Amiche di Scrap.

Non ne parlo mai perché continuo ad avere l'impressione di essere un po' un pesce fuor d'acqua nella community scrap italiana (ehm.. il fatto di non aver mai creato un LO in tipo 10 anni non aiuta..):

- sono fuori dall'ASI (a dire il vero è più l'ASI che è fuori dalla Sicilia, ma vabbè);
- sono millemiglia distante da qualsiasi evento scrap venga organizzato;
- ai tempi in cui frequentavo, almeno virtualmente, la comunità scrap c'erano tante di quelle beghe e inciucini che poi sono uno dei motivi per cui ho preso le distanze;
- in ogni caso, la quasi totalità dei lettori del mio blogguccio è estranea allo scrapbooking (e me ne rendo ben conto dal flusso dei commenti).

Insomma, motivi ce n'erano..

Epperò, dai, mi voglio dare una seconda chance, per cui da ora in poi cercherò di segnalare anche qui sul blog le sfide di AdS, specie quelle alle quali partecipo con un mio lavoro!

La sfida Project Life di Agosto prevede l'inserimento di una taschina con journaling nascosto.
Ecco la mia interpretazione:


Questo spread è stato realizzato con una combinazione di colori del tutto inedita per me, ma il risultato mi piace molto, lo trovo allegro ed estivo.
Tutto nasce dalla foto della mia Longchamp (scattata durante una delle interminabili code dall'allergologo), assieme alla card Studio Calico con la macchina fotografica, che desideravo usare già da un po'. Un paio di patterned dal minipad Printshop sempre di Studio Calico, qualche abbellimento qua e là.. et voila, la pagina è completa!

Per vedere le interpretazioni degli altri membri del Design Team di Amiche di Scrap, visitate la nostra pagina!

Come migliorare le nostre foto

C'è stata un'epoca in cui all'improvviso tutti intorno a me hanno preso a postare foto strabilianti: la blogosfera, Facebook, i display dei cellulari.. ma perfino le foto stampate (eh sì, qualcuno ancora le stampa..) mi sembravano tutte perfettamente a fuoco, luminose, brillanti e meravigliosamente scenografate.

Io invece continuavo a postare robette scure e poco accattivanti, scusandomi ogni volta per i difetti dei miei scatti e maledicendo la mia scarsa abilità di fotografa..

Poi ho scoperto Instagram.

E' stata un'epifania, non solo perché non c'è un'immagine che il filtro Myafair non possa far sembrare decente, ma proprio perché ho cominciato a concepire il fatto stesso di scattare le foto in maniera diversa: in pratica è cambiato il modo in cui mi approccio alla fotografia digitale.

Intendiamoci: non sono neanche lontanamente un'esperta, ma per nientenienteniente, ma proprio per questo ho pensato di fare questo piccolo tutorial per quelli come me, che si sentono superschiappe davanti all'obbiettivo, e che però possono raggiungere un miglioramento del  100% grazie a pochi trucchi mirati.



I fondamentali
  1. Pulite l'obbiettivo!!! Se le foto vi sembrano sfocate, molto probabilmente la lente è sporca. Lo so che questo sembra un consiglio del menga, ma non avete idea di quante belle foto ho sprecato per il solo stupidissimo fatto di non avere strofinato un po' quella maledettissima lente.
  2. Create un po' di scenografia: se siete solite scattare foto ai vostri lavori, tenete a portata di mano un foglio bristol bianco (tanto poi per metterlo via basta infilarlo dietro a un mobile qualsiasi), piegatelo in due ed utilizzatelo come set per le vostre foto. Se poi volete un po' di elementi scenografici da mettere sullo sfondo, in casa troverete sicuramente qualcosa di adatto (piante, frutta, ciotole..).
  3. Scattate, scattate e scattate. Non vi fermate ai primi tentativi, andate avanti e non fermatevi prima della trentesima foto allo stesso soggetto. Tanto poi cancellate tutto con un clic, no? A volte quella che dal vivo sembra la migliore inquadratura possibile, sul monitor non rende altrettanto, quindi è sempre bene avere qualche scatto di riserva.

Instagram
Siccome sospetto che là fuori c'è ancora qualcuno che non lo conosce, voglio spendere qualche parola su questa app rivoluzionaria. Volendo riassumere, si tratta di un social network a base esclusivamente fotografica, (che per molti di noi è stato un vero e proprio rifugio quando Facebook ha cominciato a riempirsi di gattini e beceri doppisensi a sfondo sessuale).
Se vi chiedete come mai improvvisamente si vedono in giro tante foto squadrate, beh, il successo di Istagram è la ragione. La parte magica di questa app sono però i filtri: una volta scattata la vostra foto, potete scegliere un filtro da applicare.
Volete un esempio??

Questa è la significativa foto delle nostre ciabattine, scattata con la fotocamera base del mio Samsung S3


Questa è una selezione casuale di alcuni dei filtri disponibili su Instagram, che vi mostrano come la stessa foto possa essere completamente trasformata con solo un clic:



Altre App
Dopo il successo di Instagram, c'è stato un vero e proprio boom di app che propongono decine di filtri gratuiti.
Io ne ho scaricate e provate diverse, ma alla fine continuo ad utilizzare quasi sempre quelli basici di Instagram, perché, in questo come in molti altri casi, una scelta eccessiva mi porta alla confusione (e al rigetto).
Attualmente le uniche applicazioni di questo tipo installate sul mio cellulare sono Lomo Camera, (specializzata in effetti un po' vintage) e Little Photo (che ha un'infinità di filtri, la gran parte dei quali hanno dei nomi che almeno ti lasciano intuire l'effetto prodotto, cosa non da poco).

Editing
Una foto decente, però, non si esaurisce nel momento dello scatto. Se volete trarre qualcosa di più dai vostri sforzi, è indispensabile un buon lavoro di editing, fatto a posteriori.
Anche in questo caso, sono tutto tranne che competente, ma, diciamo, ci provo lo stesso.
Più volte nel corso degli anni mi sono ripromessa di installare ed utilizzare Photoshop, ma, visto che per ora non ne ho il tempo e soprattutto che questo è un post per pictures dummies, mi limiterò a parlarvi di software più semplici e basilari.

Picasa
Picasa è un software gratuito che potete installare sul vostro pc di casa. Anche in questo caso le possibilità sono molte, ma per ora ci concentreremo su quelle di uso più immediato.

Partiamo ancora dalle solite ciabattine. Anche Picasa offre filtri come le app di cui abbiamo parlato, ma i  comandi che uso più spesso sono sicuramente quelli relativi alla luce. Notate la differenza tra la prima foto (scatto originale) e la seconda, in cui ho manipolato un po' i comandi relativi alla luminosità?

In questo caso lo stacco non è così rilevante, visto che già la prima foto era stata scattata in piena luca, ma vi assicuro che nel caso di immagini nate in ambienti chiusi o con luce artificiale, variare la luce è un po' come puntare un bel flash sul nostro soggetto.
Altre impostazioni di Picasa che uso spesso sono i comandi per ritagliare o raddrizzare un'immagine, e, ehm, il fotoritocco (anche questo molto basilare: purtroppo più che togliermi qualche punto nero non riesco a fare..).

Picmonkey
Picmonkey non è un software da installare sul proprio pc, ma di una pagina web che consente di manipolare le proprie foto gratuitamente.
Anche qui ritroviamo la solita carrellata di filtri, ma, visto che questi effetti li ho già ottenuti con gli altri programmi di cui abbiamo parlato, in genere mi concentro sulla possibilità di aggiungere scritte, cornici o elementi grafici.


App per editing

Per editare una foto non è indispensabile aprire il pc, la maggior parte delle volte è sufficiente utilizzare lo stesso cellulare che avete usato per scattarla, il che può essere senz'altro comodo.
Attenzione: "comodo" non vuol dire pratico, ma solo più immediato, visto che se si usa il cellulare bisogna smanettare su display che non sono proprio il massimo. Personalmente, infatti, preferisco editare le foto al pc, ma se sono in giro e voglio postare qualcosa sui social, le app mi semplificano la vita!
  1. Photo Art (gratuita) serve fondamentalmente per ottenere quell'effetto in B/N con un unico tocco di colore. Il particolare da colorare viene selezionato "a dito", il che creerà un insieme non proprio precisissimo, ma più che sufficiente per i social.
  2. A Beautiful Mess e Rhonna Design sono invece due app a pagamento (comunque non costano più di un caffè) che, oltre agli onnipresenti filtri, permettono di personalizzare le nostre foto con scritte o elementi grafici, creando effetti molto piacevoli. La scelta di questi elementi è molto ampia, quindi ci si può ben sbizzarrire! Tra le due preferisco la seconda, un po' perché ce l'ho da molto più tempo, un po' perché il catalogo è ben più ampio, e un po' perché nutro una discreta antipatia personale per la creatrice di ABM! :P

 Bene, e con questo credo sia tutto.. ditemi un po' voi se queste quattro scemenze possono mai tornarvi utili... e non dimenticate di condividere i vostri trucchi!!!

P.s. con questo post partecipo al Linky Party #108 di C'è Crisi C'è Crisi

Story of a Home - Kitchen

"Story of Home" è il nome di un progetto super-easy proposto da Becky Higgins qualche anno fa, suppongo per riciclare materiale da Project Life (e spingerci ad acquistare quegli album, oggettivamente bruttarelli. Manco a dirlo, io ne ho tipo due).
Ora che mi è tornato in mente, quasi quasi lo faccio.
Ma a parte questo, "story of a home" mi pare anche un bellissimo titolo per una rubrica di blog, visto che, sì, dentro ogni casa ci sono tante storie, ma è pur vero che esiste "la" storia di una casa, quella che la racconta dal suo inizio e la accompagna nei suoi mutamenti, anno dopo anno.

E così, visto che da qualche parte dovrò pur iniziare, inizio dal cuore di quella casa.


Immagino che ognuno abbia un proprio mood per la cucina dei suoi sogni.
A voi quale stile ispira di più?

Tempo fa, avrei detto che il mio fosse uno shabby contenuto: mobili decapati, molto legno, molto bianco, decori country-chic..



Le circostanze della vita (leggasi: vecchietta pervicacemente ostinata a rimanere in vita) mi hanno costretta ad aspettare, e da questo punto di vista è stato un bene, perché ora i miei gusti virano più verso uno stile urban/scandinavo/minimalista.


Il bianco mi attira sempre molto, specie se inteso come finitura di mobili e pensili in combinazione con un piano di lavoro in legno caldo, ed ho sempre una passione fulimnea per elettrodomestici e utensili anni '50 (no, il frigo smeg no, ci abbiamo messo anni, ma siamo arrivati a capire che lo spazio interno è insufficiente, smettila di guardarlo con quell'aria da cucciolo al canile..), ma d'altra parte mi piacciono anche molto le stampe stilizzate e colorate, e un bel Keep Calm non ci sta mai male..


Uffa, ma perché mi perdo sempre nelle rifiniture, quando è tanto evidente che si dovrebbe partire dalle scelte di base?

Allora, proviamo a fare le persone serie:

La mia cucina sarà piccola, tipo 3,20 x 2,70.
L'architetto* ha provato a convincermi circa l'opportunità di fare "un angolo cucina con penisola snack nel living open space", ma io, che già mi irrito se in una frase di un rigo tre parole sono in inglese, vengo presa da vere e proprie convulsioni quando sento termini tipo "penisola" o "cabina armadio" (robe che di per sé non farebbero male a nessuno, ma oggi c'è la fissa di infilarle anche in spazi e ambienti in cui non ci stanno manco sparati).
Quindi: non esattamente minuscola, ma neanche ampia.

* Non un vero architetto. Cioè, sì, insomma, una laurea pare che ce l'abbia, ma non è questo.. vabbè, seguirà una puntata della serie dedicata all' "architetto"..


Altro handicap, non è particolarmente luminosa, o, meglio, è la stanza meno luminosa della casa, che invece è immersa in un vero e proprio bagno di luce.
La cucina ha un'esposizione poco felice, per non dire orribile, che ho deciso di nascondere ulteriormente creando all'esterno una veranda chiusa, il che mi toglie ancora altra luce naturale, ma pazienza.


Punto numero tre: presubilmente mangeremo fuori (inteso non come tour gastronomico delle rosticcerie locali, ma come "il tavolo da pranzo va nel living"). Se poi alla fine un tavolinetto per due riesco a farcelo stare, tanto di guadagnato, ma intanto faccio come se non fosse previsto.
Probabilmente ho deciso di non considerare il tavolo come un'opzione irrinunciabile perché parto dall'attuale cucina, che è un bugigattolo in cui da 5 o 6 anni fatico a preparare i nostri pasti, visto che non ho neanche lo spazio dove appoggiare un tagliere.
Quindi le mie priorità, al momento, sono avere taaaanto spazio di lavoro e taaaanto spazio per conservare cibi e suppellettili.

Queste le idee di massima, ma per il resto ho in testa una gran confusione, che di fatto si concretizza in una serie di domande inespresse (e un gran numero di foto pinnate, tutte incongruenti tra loro).

Per esempio:
- il forno: ne ho uno da cucina professionale, un combinato free-standing, regalatomi per il matrimonio e mai utilizzato. Che faccio, vedo di piazzarlo da qualche parte (cercando di non farmi tremare i polsi per lo spazio rubato) e evito quello a incasso? Magari in aggiunta ad uno ad incasso piccino (e sospeso)? O ignoro il mostro in mio possesso e faccio come se non ne avessi?
- il lavello: potrò sopravvivere con un lavello con un'unica, grande vasca e senza sgocciolatoio? O è meglio vasca media + sgocciolatoio? E in quale materiale?
- i colori: tengo lo schema bianco/legno (che a Daniele non piace, ma questo è relativo), o vado su bianco/tocco di colore, tipo rosso, azzurro, menta..?
- il paraspruzzi: sono letteralmente in fissa per i paraspruzzi.. quasi che tutta la ristrutturazione dipendesse solo da quelli. Voglio gli azulejos, poi voglio le mattonelline tipo subway, poi voglio il mosaico..

Mi date qualche dritta?
Cioè, lo so che come prima cosa dovrei far pace con il mio cervello e almeno capire cosa mi piace, ma non so.. mi resta il dubbio che chi ci è già passato sia in possesso di trucchi certi, conoscenze misteriose, stratagemmi, errori fatti e da non rifare..

A me le ferie fanno male..

Insomma: sarà che finora ho sempre preso le ferie spot, sarà che faccio viaggetti a destra e a manca, sarà che da brava figlia che vive lontano devo sempre conservare strappare con le unghie e coi denti qualche giorno sotto Natale, fatto sta che in tanti anni di onorata carriera professionale non sono mai riuscita a staccare dal lavoro per più di una settimana di fila.

(fa eccezione la Thailandia, ma, vabbè, per come ci sono arrivata mi sarebbero serviti due mesi di fila..)

Quest'anno mi ci ero messa d'impegno: ho accuratamente scelto le mie due settimane già a febbraio, le ho incastonate come per magia nel piano ferie generale, sono riuscita a mantenere la calma quando il Dir mi chiedeva di non sovrappormi con una quindicina di colleghi diversi (..allora revocamele, che fai prima..), mi sono munita di costume rosso fiammante ed ho accolto con le lacrime agli occhi la richiesta della commessa "Se aggiunge altri due euro le regaliamo un ombrellone..".

Insomma, ero veramente pronta.

Poi però ci si sono messi di mezzo questi progretti ristrutturativi che, oltre a sforbiciare terribilmente il nostro (già misero) budget, mi stanno letteralmente mandando nel panico al pensiero che tuttotuttotutto graverà sulle mie povere spalle, che non so da che parte cominciare e che vorrei solo mandare tutto all'aria e starmene con i piedi in acqua e un daiquiri tra le mani.

Insomma, ho fatto presente ai Capi dei Capi dei Capi che magari qualche giorno mi servirà più in là, a lavori iniziati, cosicché anche quest'anno tutte le mie vacanze estive si sono ridotte ad un'unica settimana.

Mo' ditemi voi: potevo io immaginare che questo Luglio Spaurito avrebbe preso forma e sostanza di un Novembre Incerto? Poteva nessuno di noi immaginare che qui, nella Sicilia meridionale, in piena estate, le temperature sarebbero state tali da uscire di giorno con un maglioncino di filo?

Insomma, metteteci il risentimento per le ferie tanto a lungo agognate e poi brutalmente evirate, un'abbondante dose di maltempo, la noia e il fatto che Sky Cinema continua a passare storie di pupazzetti o supereroi.. mi sono ritrovata nel pieno di una crisi di shopping online compulsivo.

(Spieghiamoci: la titolare, qui, è già da decenni vittima di una forma inguaribile di shopaholicismo conclamato. Compro di tutto e di più, ho account sui siti di vendita di tutte le Terre Emerse, lunghi brividi para-orgasmici mi pervadono quando vedo entrare Gianluca, il ragazzo SDA, e, soprattutto, mostro un'incrollabile attrazione per tutti quei aggeggi estremamente carini ma di scarsissimo uso pratico)

Date le premesse, vi lascio solo immaginare cosa abbia potuto combinare con un'intera, noiosa settimana con nient'altro da fare se non scandagliare il web...