Moka vs Macchinetta

Vivere in una casa nuova, si sa, porta a fare scoperte insospettabili sulla tua vita fino a quel momento.

Per una che ha sempre avuto un rapporto quantomeno problematico con la bevanda nazionale, ricevere in dono come primo regalo in assoluto un'avveneristica (ma grazie-a-dio rossa) macchinetta automatica per il caffè è stato un duro colpo.

Poi, siccome il mio personalissimo conflitto con la caffeina non l'ho ancora risolto, ma sono in grando di applicarmi a riflessioni profonde in misura inversamente proporzionale alla loro utilità, mi sono data alla speculazione astratta (dai toni vagamente luddistici) sul passaggio dalla vecchiacara moka a 'ste benedette macchinette.


1.  La spesa
E' la prima - inevitabile - considerazione contro cui va a sbattere chiunque passi dal caffè in polvere alle capsule, e i conti sono preso fatti (e schiaccianti): un caffè con la moka, più o meno, mi viene a costare 10 centesimi a tazzina. Un caffè con l'apparecchio più o meno 35 centesimi, che sì, lo so, sempre di centesimi parliamo, ma..
1.A Non è solo il costo: a casa mia, dove il consumo di caffè è ridotto, prima si comprava una confezione di caffè al mese, ora una di capsule a settimana.
2.B Mettiamo una famiglia in cui 4 persone prendono 3/4 caffè al giorno l'uno: facile che la confezione di capsule ti duri poco più di un giorno.. cioè, tipo 40 euro di  caffè a settimana.. semplicemente folle!!!

2. Lo sporco
Va bene, mi rendo conto che in questi tempi di spending review già la prima considerazione porterebbe chiunque a bollare come artificio del demonio le capsuline di caffè, ma per me anche la questione sozzume ha una sua importanza.
La moka sporca, poche balle: sporca prima, quando la riempi e la polvere fa tutto il circoletto intorno, e sporca soprattutto dopo, quando inevitabilmente il caffè scende lungo le pareti esterne e tu preghi preghi preghi che il calore della caldaia lo vaporizzi prima di arrivare a toccare terra, ma niente, lui ti frega lo stesso lasciandoti con un brodetto marroncino sul piano cottura.
La macchinetta si limita a lasciare qualche sporadico microspruzzino intorno, ma, vi dirò... a me quelli sembrano pure eleganti.

3. La socialità
"Chi vuole un caffé?" è la domanda più gettonata del fine pasto. Non so in quante case dimorino moke da una tazza (tipo casa nostra, visto che Daniele era più o meno l'unico a prenderlo), ma il fatto di avventurarsi in un'impresa così odiosa e (per i motivi sopra esposti) deludente come preparare la moka spinge i più a farlo solo se quel caffè lo berranno in tanti. Cioè, ci vuole un'anima generosa e solidale per alzarsi da tavola dopo essersi abbuffati e preparare il caffè per tutti, ma anche quell'anima desisterà se è l'unica a prendere il caffè.
Con l'automatico è un attimo, schiacci un bottone, aspetti, bevi il caffè.

L'automatico è alienante.

4. Il tempo
Probabilmente sono l'unica a soffrire questa condizione, ma tant'è: io vivo di desideri brucianti, voglie intense e fulminanti che in linea di massima durano circa 14 secondi e poi spariscono repentinamente come si sono presentate. Va da sé che il più delle volte restano inappagate, visto che in 14 secondi non è facilissimo reperire un pollo al curry masala o il testo completo del teatro shakespeariano in lingua originale.
Però, per tornare al caffè (che già non mi ispira tantissimo di suo), nei 10 minuti che ci vogliono prima che qualcuno decida di immolarsi, caricare, aspettare e servire il caffè di moka, io ho già vissuto una dozzina di altri amori incompiuti, che quel caffè lì può pure andarsene a bagnare i savoiardi.
Con l'automatico è un attimo, schiacci un bottone, aspetti, bevi il caffè.
Ogni volta che ci passi davanti e/o ti viene in mente.
L'automatico da soddisfazione.

5. L'esperienza multisensoriale
Fare un caffè con la moka può dare delle soddisfazioni: se riesci a superare lo stress di dover riempire il filtro e compattare la polvere senza spargerla tutto intorno, di aspettare che il caffè venga su in un tempo che tipicamente si dilata in finestre spazio-temporali tendenti all'infinito e a prendere quella cosa incandescente per un manico in gomma che nel 98% dei casi si è disciolto in tempi remoti... beh.. l'esperienza tutto sommato può essere piacevole: la casa si riempie di profumo, il borbottìo è gradevole e rassicurante e, chiudendo gli occhi, puoi rivivere tempi felici e ricordi lontani.
L'automatico è immediato, preciso e funzionale.
L'automatico è asettico.

5. La teoretica
In decenni di caffè con la moka sono nate scuole di pensiero ferocemente avverse l'una all'altra: e dove deve arrivare l'acqua, e quanto caffè devi mettere, e quanto devi compattarlo, e tieni il coperchio sollevato, e metti il cucchiaino.. per non parlare delle lauree specialistiche assegnate in ogni famiglia: No, il caffè lo fa Giusy perché lei sì che lo fa bene! (dove generalmente Giusy è quella cretina che si immola per la tavolata, e tutti la illudono di avere competenza solo perché se no poi gli tocca alzarsi loro..).
L'automatico è a prova di bambino: se sei in grado di incastrare l'esagono nel buco corrispondente, allora puoi anche fare un buon caffè con la capsula.. o comunque un caffè uguale a quello che farebbe Giusy.
L'automatico è equalitario.

6. Il gusto
Ma io che ne so, ma lasciatemi stare, io preferisco il pollo al curry...

11 commenti :

  1. Moka for ever. Possiedo ben 2 macchinette( a dire il vero un po' antiquate perché regali di nozze) usate mooolto poco e poi finite miseramente nel ripostiglio. Il perché lo hai già individuato tu: vuoi mettere il profumo del caffè che sale? E poi le macchinette non danno mai lo stesso risultato del caffè del bar (almeno per me).

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    1. non vorrei suonare insolente, ma.. occhio e croce il tuo matrimonio risale a un'epoca in cui ancora si utilizzavano i citofoni al posto degli smart.. cioè, voglio dire, una chance alla nuova tecnologia dovresti darla.. il caffè (mi dicono) alla fin fine non è neanche male..

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  2. Noi avevamo ma non usiamo più da anni la macchinetta automatica.
    Ora solo moka, ma colorata; più economica e poi c'è il bello (e buono) dell'aroma che si espande. =)
    Dani

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  3. oddio, dell'aroma potrei anche fare a meno, ma il fattore economico per me è decisivo.. in effetti quando me l'hanno regalata sono rimasta un po' così.. però magari posso farci ancora amicizia..

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  4. Ah, lo sapevo che mi avresti messo il buonumore anche stamattina! (è da un pezzo che non passo di qui tra l'altro....).
    Anche a me hanno regalato la macchina automatica. La odio. Ma è comoda. Maledizione!!!

    L'automatico è alienante. XD
    Concordo. Sbattersi a fare il caffè per 10 quando hai una macchinetta da due è una compicazione, però è anche questo il bello della vita, no? Alla fine è un coinvolgimento di tutta la truppa, ognuno con la propria proposta. E' il contatto con la materia, con la cucina, con le cose e con le persone.

    Grazie! Mi sono divertita!!! :)

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    1. ciao lucia, che bello riaverti qui!
      vedo che siete tutte pro-moka.. ma.. chissà.. una chance all'automatico proprio non vogliamo darla??

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  5. Per me il punto principale è il terzo. Il caffè è un rito e la caffettiera è socialità. Il resto non mi importa!

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    1. tipo che a te non capita mai-mai-mai di fare un caffè solo per te?
      o - peggio ancora - di bere rimasugli di caffè fatto ore prima perché ricaricare una nuova moka è troooooppo stancante? :P

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    2. Risolvo usando tante caffettiere diverse: una per quando siamo in 12 a prenderlo, una per la mia famiglia di 4 persone, una da due tazze (quella da una tazza mi manca). Mi capito di farlo per me da sola, e poi me lo bevo tutto, perchè in questo caso il caffè è comunque una pausa, ed allora ho bisogno di caricare la macchinetta, aspettare il tempo necessario, sentirlo salire...è un momento per me. Finirei col non berne più se venisse a mancare il fascino del rituale

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  6. Allora a casa nostra solo mio marito beve il caffè e praticamente usa solo la espresso, ma ovviamente disponiamo anche della moda classica, della napoletana e ovviamente della macchinetta per il caffè lungo Americano...noi siamo preparati a qualsiasi evenienza

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    1. la napoletana?? no, aspetta, ma intendi proprio quella degli anni '50???

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