Gli Americani, che in alcune cose (junk food, estremismi e cazzate, per esempio) la sanno lunga, hanno inventato questo termine fondendo insieme il concetto di bride/sposa con quello di Godzilla, mostro di cui la maggior parte di noi non sa assolutamente nulla, ma il cui nome evoca immagini di distruzione e skincare non proprio impeccabile.
Poi, sempre perché la sanno lunga, ci hanno fatto su un format televisivo, ma vabbè, questi sono fatti loro.
Io volevo solo dire che per quanto ciascuna di noi possa essere la persona più sensata e ragionevole di questo mondo, nel momento stesso in cui decide di sposarsi avviene una curiosa trasformazione: nei casi più gravi, sì, ci ritroviamo di fronte a delle vere e proprie bridezilla, quelle che mandano la famiglia sul lastrico perché la navata deve essere ricoperta di neofinetia giapponese o che ingaggiano una nidiata di paggetti e damigelle, ciascuno dei quali deve munirsi di un inutile quanto costosissimo abito da mini-sposo/a.
Nei casi meno gravi che, grazie a Dio e alla crisi economica, sono i più numerosi, assistiamo però lo stesso ad un curioso fenomeno: via via che ci si avvicina alla data delle nozze per la sposa esiste solo quello, parla solo di quello, vive solo di quello e anche il mondo intorno deve necessariamente adeguarsi, cominciando a ruotare esclusivamente intorno all'asse di quell'unico matrimonio.
Tutto l'universo respira in sincrono con il tuo matrimonio e tu ti incazzi da morire perché a tuo cugino non danno le ferie e l'amica delle medie diserta l'addio al nubilato perché non ha a chi lasciare i bambini, dimenticando che tuo cugino da 6 anni lotta contro uno schifo di situazione lavorativa fatta di capi sfruttatori e contratti a progetto e che l'amica delle medie sarebbe più che felice di concedersi una serata fuori, se solo potesse.
Ma no: quello che conta è il tuo matrimonio, solo il tuo matrimonio, nient'altro che il tuo matrimonio e ti irrita sentire intorno a te gente che si lamenta di altro (problemi di coppia, di lavoro, di salute), perché, cavolo.. ma com'è che all'improvviso sono diventati tutti insensibili ai veri problemi?
Molte, più che un matrimonio, hanno una visione: è così che nascono scelte stilisticamente affascinanti, ma umanamente devastanti: il colore predominante viene sapientemente dosato, i nomi dei tavoli scelti dopo approfonditi studi con la consulenza di Chiara Ferragni e Umberto Eco, le bomboniere equosolidali anche se per tutta la nostra vita non abbiamo mai contribuito neanche al regalo per il collega che va in pensione, 6 mesi di scuola di ballo per quell'unico walzer iniziale..
Per carità, non c'è niente di male a volere che quella giornata sia piacevole, elegante, divertente, o come accidenti vi siete messe in testa che debba essere: il problema è che, se il vostro fidanzato rifiuta di accompagnarvi a Cinecittà a cercare un carretto dei gelati di fine '800 e gli amici cominciano a non prendere le vostre chiamate, beh.. forse cominciate ad essere troppo dentro questo matrimonio..
Ad un certo punto, anzi, la sposa comincia a non parlare più, ma a proclamare editti: nessuno vestito di bianco, nessuno vestito di nero, niente jeans, niente cappelli (il vestiario è un argomento che ha molto appeal per l'edittologia), i bambini non sono graditi (che vi è venuto in mente di fare figli sapendo che IO dovevo ancora sposarmi?!?), il regalo va consegnato tramite IBAN, niente scherzi agli sposi, nessuno può restare seduto quando parte la disco, nessuno può andarsene prima della torta (il che spesso vuol dire non prima delle 3 del mattino).
Easy, honey, easy..
E sì, ci sono passata anche io.
Non un caso dei più gravi, per fortuna, ma ricordo perfettamente l'irritazione perché nessuno dava il giusto riconoscimento alle mie guest bags e credo di aver saltato più di un pasto presa dall'impossibile ricomposizione del jenga dei posti a tavola per gli ospiti.
Poi per fortuna passa: riponi l'abito, torni dalla luna di miele, sfogli l'album, sorridi ripensando a tuo zio che ha sbagliato la lettura del Vangelo e, piano piano, ritorni ad essere una donna (mediamente) interessata anche agli altri.
Poi per fortuna passa...
Quasi a tutte.
buahbuaaahahha!!
RispondiEliminaoh santo cielo! mi fai sempre scompisciare dalle risate!
per fortuna io sono stata una sposa tranquilla...altrimenti chissà cosa sarebbe venuto fuori!
ho voluto pochi fiori(il giusto), i posti a tavola decisi senza troppi problemi (si perchè quello non parla con quella e quei due non si possono vedere a noi non interessava!).
mio marito è stato coinvolto nelle decisioni il più possibile perchè era il NOSTRO giorno e non solo il mio!
a parte un momento di puro delirio dettato da una lite (che oltretutto non ho provocato io) qui non si è vista nessuna bridezilla!