Doggy bags

Avete presente quando davanti ai vostri occhi vedete uno sconosciuto compiere un atto che per lui è perfettamente naturale, ma al quale voi non avreste neanche lontanamente pensato, e all'improvviso pensate "ma è geniale!!!" e tutto un nuovo mondo di possibilità vi si spalanca davanti??

Okay, ricomincio da capo.

Qualche settimana fa, in una celebre tea-room romana (dove ho pagato 10 euro per un tè e 10 per una fetta di cheesecake maledicendomi poi per non aver magari preso due cheesecake: se proprio mi devo svenare...) al tavolo accanto al mio era seduta una splendida trentenne russa o giù di lì: davvero bellissima, bionda il giusto, esile per natura, vestita di liu-jo e calzata di prada, solitario che il mio occhio clinico ha valutato superiore al carato e 1/2 e dotata di louis vuitton d'ordinanza.
La signorina aveva davanti una fetta di una qualche torta alla marmellata. "Fetta" per modo di dire, visto che corrispondeva circa a un quarto di torta, cosa che io, in un entusiastico slancio di malcelata invidia (per i suoi capelli, per i suoi 44 kg di peso, e per il giovanotto che l'ha poi raggiunta) ho mentalmente commentato "questa qua una torta così non se la mangia manco in tutto il decennio".

E difatti l'ha appena spizzicata in punta, ha giocherellato con il ciuffetto di panna che la guarniva, l'ha offerta al Marcantonio di San Pietroburgo, che però da rude uomo delle steppie s'è limitato ad armeggiare col blackberry bevendoci su un caffè senza zucchero (ecco, ora lo sapete: se mi incontrate al bar fate meglio a cambiar di posto perché io i cavoli miei non sono capace di farmeli).
Quando alla fine s'è stufato ha cominciato a raccattarle tutti i pacchetti griffati ai piedi della bionda e lei con grande classe ha chiesto alla cameriera di incartarle l'"avanzo" di torta (sufficiente per una famiglia di 4 persone, comunque). Ha infilato il pacchettino (molto chic anche quello) nella borsa ed è uscita dalla mia vita per tornare ai suoi meravigliosi impegni.

Ecco.

Perché io non mi son mai sognata di chiedere che mi incartassero l'avanzo di un dolce, di una pranzo, di una pizza??
Perché mi lascio prendere dall'imbarazzo?
Perché mi vergognerei come una ladra a portar via una cosa che ho comunque pagato?
E soprattutto, perché dovrebbe importarmi qualcosa degli sguardi del cameriere o degli altri clienti?

Ah, già, dimenticavo: perché sono italiana.

 Le doggy bags qui da noi non hanno ancora preso piede. Probabilmente l'idea di portarsi a casa gli avanzi non è ancora sufficientemente trendy, ma qualcosa si sta muovendo: facendo un po' di ricerche in rete ho scoperto l'iniziativa Il Buono Che Avanza, rete di ristoratori che loro per primi spingono i clienti a portar via gli avanzi.
Ma ci pensate?? In questi tempi di crisi, con la povertà in aumento esponenziale, quanti milioni di euro vanno via in cibo avanzato?

Roba da matti..

E' anche vero che difficilmente io a cena fuori ordino più di quello che penso di mangiare, ed è anche vero che le nostre porzioni non sono super-size come quelle americane, però a ripensarci mi vengono in mente diverse scene (specie quando si è fuori con bambini, o quando si organizzano buffet) di mezze pizze o torte di compleanno abbandonate tristemente al loro destino..

Deciso, d'ora in poi me ne frego e porto via, così oltre a una buona cena risolvo anche il problema di cosa preparare l'indomani.
E poi, ragazze, se lo fa Michelle Obama...

6 commenti :

  1. Perfettamente d'accordo.
    Come hai detto tu, però qui da noi -salvo situazioni particolari- è più difficile avanzare qualcosa visto che le porzioni sono normali.

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  2. Mi sembra un'idea da mettere assolutamente in pratica..peccato che come te io sia un po' timida e restia a farmi avanti, ma vedrò di attivarmi (anche se difficilmente avanza qualcosa..hehe!).
    Buona domenica!
    paola

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  3. buona domenica a voi ragazze!
    è vero, all'inizio anche io ho pensato che difficilmente mi capita di ordinare più di quello che mangio, e se lascio qualcosa vuol proprio dire che non mi è piaciuto.. però, ripensandoci, mi son tornate in mente tante occasioni in cui abbiamo abbandonato al suo triste destino di pattumiera un sacco di buon cibo!

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  4. Ciao! Allora...mi pare strano, perchè dalle nostre parti si fa da un bel pò...
    Ho lavorato in un agriturismo, ed era normale dare da portar via delle vaschette in alluminio, dove i clienti volevano che mettessimo ciò che lasciavano.
    D'altronde era loro, avevano pagato, giusto?
    E ci aiutavano in questo modo a smaltire della roba che sarebbe stata buttata (vi assicuro) nella spazzatura, triste gesto per i tempi che corrono, e per chi muore di fame.
    Ho chiesto la tua amicizia su fb, ma mi dici come far partire il tutto?
    Come si fa a reclutare persone?
    Potrei iniziare a pubblicizzare la cosa, ma dovrei avere qualcosa in mano, perchè si dovrebbero unire o diventare sostenitori, ma di che?

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  5. hai troppo ragione!!! anch'io avevo notato che gli stranieri lo fanno più facilmente e con una disinvoltura notevole!!!! quest'estate eravamo in pizzeria in 3 e visto che avevamo mangiato l'antipasti esrano d'avanzo ben mezze pizze. allora mi son fatta coraggio e ho chiesto se potevano portarmi un cartone da asporto. ecco e ti dirò con quello che abbiamo pagato ero proprio contenta di essermi portata via la piazza!!!!!
    Sara

    ps: non riesco a capire perchè il mio non mi arrivano gli avvisi quando pubblichi!!! uff qualcosa non va nel mio blogroll

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  6. Fantastica la descrizione di quella ragazza! Anch'io quando sono da qualche parte faccio "sociologia" studiando per benino chi istiga a sua insaputa il mio interesse, mi hai fatto ridere...
    Per quel che riguarda il "doggy bag" c'è sempre stato, solo che in passato si pensava subito male quando qualcuno lo faceva al ristorante, oggi invece è giusto farlo perchè in un certo senso è diventato anche di moda.

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