Another suitcase, another hall

Immaginatevi la scena: siete nel terminal di un aeroporto, troppo presi dal vostro nuovo cellulare che vi consentirebbe di restare collegati al web 24 h su 24, non fosse che l'avete inavvertitamente spento per controllare la modalità volo, e ora il pin per riaccenderlo vi è completamente sconosciuto, l'unica maniera per recuperarlo sarebbe chiamare vostro marito, ma, curiosamente, vodafone non la considera una chiamata d'emergenza. Un un vago senso di panico vi invade lentamente al pensiero che tra qualche ora sarete in una città lontana, con un cellulare inutile, le possibilità che ancora esistano cabine pubbliche prossime allo zero e comunque nessun numero archiviato nella memoria off-line (quella fatta dei vecchi banali neuroni, per intenderci).
Vi siete quasi autoconvinte che sì, effettivamente comprare un nuovo telefono, scheda inclusa, a due giorni dall'acquisto del precedente potrebbe essere una soluzione praticabile, quando casualmente l'occhio vi cade sul monitor del terminal col faccione di Alemanno in primo piano e strane parole che scorrono sul fondo: "nubifragio", "esondazione", "richiesto lo stato di calamità naturale"...

Ecco.
Così è cominciato il mio week end all'insegna del relax.

Per carità, una volta trovato un internet point a Fiumicino (ed aver inviato svariate richieste di aiuto via facebook), e dopo aver capito come tenermi in equilibrio sulle passerelle di legno post-nubifragio (con il trolley in una mano, il giubbotto nell'altra, l'ombrello, un sacchetto di dolci dondolante e la borsa con la tracolla rotta appesi dove capitava), dopo tutto questo, dicevo, la mia giornata è notevolmente migliorata.

Mi sono divertita un sacco, ho chiacchierato fino a notte fonda con un'amica di infanzia, ho fatto i miei giri eclettici per la città eterna, ho mangiato divinamente, mi sono spugnata, infangata e imburrata alle terme..

Cominciamo dai giri?
La premessa è che io Roma la conosco, non mi azzardo a dire bene (ché neanche i romani potrebbero), ma almeno più del turista medio. Quindi, avendo un'intera giornata a mia disposizione, ho deciso di dirigermi in centro ma evitando le grandi attrazioni del turismo internazionale, cercando scorci inusuali, particolari nuovi, posti poco frequentati...
...ed è stato mentre elaboravo tali snobbistici ragionamenti che ho svoltato l'angolo e mi sono ritrovata a Fontana di Trevi!

Vabbè..

Il Pantheon, visto dal Pantheon: ed io che la Francia vado a cercarla in Francia.. a voi non sembra Montmartre??




Piccioni a piazza Navona, ed un po' di Bernini intorno.




Non sono una grande amante dell'Arte e sicuramente non me ne intendo neanche un po'. In questo caso sono andata a cercarmi San Luigi dei Francesi solo perché una collega, sapendo che andavo a Roma, mi ha ripetuto più volte di non perdermi Caravaggio (ed ero certache poi al ritorno mi avrebbe interrogata).
Ripeto, non sono tipo da sindrome di Stendhal, ma queste due tele mi hanno davvero colpito. Sarà la luce, sarà il movimento.. ma per un attimo mi è sembrato che dal silenzio della chiesa si levassero i rumori delle scene dipinte: il brusìo, le grida, le spade, le monete.. e sono rimasta incantata..



 
Ogni volta che vado a Roma, inevitabilmente passo da Campo de' Fiori: una sorta di omaggio a Giordano Bruno, quasi un pellegrinaggio.
Una volta di queste vi racconterò della ragazzina che in camera anziché i Take That teneva il poster di un filosofo che non sapeva di cosa dovesse pentirsi..

Ah, però ho anche visto l'autunno!! Finalmente!!!


...e quanto ho mangiato!!! Cucina tipica romana, sushi, eritreo.. non mi son fatta mancare davvero niente!
(Da cui consegue la triste svolta dietetica che ho deciso di dare a questo blog ed alla mia vita, conosciuta anche col nome di Vade Retro Muffin)

Ultimissime immagini, tratte dalle terme (e soprattutto dalla spa): una di quelle giornate all'insegna di sauna, fanghi, massaggi, piscina, olii, creme...
Quante belle sensazioni, quanta rilassatezza, ma soprattutto quanto era morbida e compatta la mia pelle!!! 
Sembravo un piccolo capitone pronto per la frittura, certo, ma se ne è valsa la pena!

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