questo post è dedicato a tutte voi che, tra i mille impegni di una vita incasinata, trovate qualche minuto da dedicare alla lettura delle avventure&disavventure altrui: ogni volta che leggo i vostri apprezzamenti, suggerimenti, o anche solo i vostri saluti, mi sembra un mezzo miracolo che, nel mare magnum della vita e dei weblog, decidiate di dedicare un po’ di attenzione proprio a me.. quindi.. grazie!!!
(E prometto di essere più presente sui vostri blog.. tante volte leggo di corsa, tra il telefono che squilla e l’acqua che bolle, e così mi capita di non lasciare i commenti che mi saltano in mente.. sbagliatissimo!!! Mi riprometto proprio di farlo più spesso!)
Con questo post, però, vi saluto anche per qualche giorno: lunedì sarò di nuovo a Palermo per uno dei miei soliti corsi di formazione (questo sarà il quartultimo: dopo 4 anni al ritmo di 3-4 giorni di corsi al mese, la prospettiva di non farne più, nonostante mi dia del respiro, un po’ mi mette anche malinconia).
Da Palermo volerò direttamente a Napoli, per un’irruzione estemporanea a casa dei miei genitori.
Qui mi si apre una parentesi grande come una casa: la butto sul ridere, e vi mostro la lista della spesa che mi presenta mio marito quando sa di dover restare solo qualche giorno, oppure la prendo sul serio, e vi parlo del difficile rapporto che mi lega a due genitori lontani con tutte le preoccupazioni, le telefonate quotidiane, e l’affetto che nonostante tutto è più forte oggi di quando vivevamo sotto lo stesso tetto??
Quest’ultimo mi sa che è un tema troppo grande per essere affrontato tra i messaggi scemi, le foto e i ricami del mio blog.. una cosa però voglio dirvela, perché ha sorpreso me per prima: qualche settimana fa mi è capitato per le mani un libro che difficilmente avrei mai scelto di acquistare, mossa soprattutto da una certa antipatia ispiratami dall’autrice. Il libro è Non vi lascerò orfani, di Daria Bignardi: parla del suo rapporto coi genitori, soprattutto la mamma, e della sofferenza provata quando questi sono mancati.
L’ho letto in autobus (tornando da Palermo, appunto), e mi ci sono così immedesimata che a un certo punto ho cominciato a piangere lacrimoni grossi così e meno male che poi s’è fatto buio ed ho dovuto metterlo via, altrimenti all’arrivo avrei spaventato tutti i passeggeri..
In conclusione: vado a trovare i miei genitori, e ci risentiamo al ritorno..
Ah, dimenticavo:
Lista di Sopravvivenza di Mio Marito per Provvedere 10 Giorni ai Propri Pasti:
- birra
- patatine
- arachidi
- Happy Hippo
- Bottigliette di yogurt anti-colesterolo
- Coca-cola
- Piatti di plastica
- Succo di frutta alla pera
- Rhum
- Prugne secche
- Nutella
Sono sicura che tutte voi condividete il mio inquietante interrogativo: ma nei piatti di plastica, cosa conta di metterci???
Non so se è meglio un marito da "aperitivo al bar" come il tuo, o un aspirante chef come il mio, che in 2 giorni di assenza della titolare è capace di cucinare quintali di roba (ed io detesto tutto ciò che di cotto esca dal frigo...)
RispondiEliminaBuona gita palermitana e, soprattutto, porta un abbraccione ai tuoi: idilliaci o contrastati, i rapporti familiari sono un tesoro di cui si sente un sacchissimo la mancanza....
ahahhahhah sicuramente lo yogurt anti colesterolo in mezzo a quel cibo è un errore, vero?
RispondiEliminaahahahah buon viaggio e coccolatevi tu e i genitori.
ciao, Daniela
mmmm, le prugne secche sono un tantino inquietanti...per il resto (yogurt anti-colesterolo a parte) somiglia molto alla roba che mi ficca nel carrello mio marito nelle rare occaisoni in cui gli concedo di fare la spesa insieme a me -.-'
RispondiEliminasalutami tanto tanto i tuoi fantastici genitori!
Che domande: l'insieme di cose comprate per spaparanzarsi davanti alla tv o al pc no?
RispondiEliminaQuesta scena, mi è tanto familiare... chissà come mai!! :)
Buonissima vacanza e un abbraccio a tua mamma!! :)