Ognissanti?

Sì, lo so che chiamarlo Halloween è più cool, ma fortunatamente qui di bambini travestiti, nonostante lo sparuto tentativo di qualche maestra infervorata, ancora non se ne vedono.
Non voglio neanche fare quella retrò che si oppone alle mode: Halloween, negli Stati Uniti, è una gran bella tradizione, allegra, dissacrante e ovviamente anche lugubre, il giusto. A guardarla nei serial o a leggerne nei libri mi piace, e sento anche quel lieve bruciore di invidia che mi prende quando penso ai Walmart, ai prom, alle catene di popcorn e ai caffè take-away.
Mi piacciono le tavolette Ouja, i corvi, le decorazioni, e, cavolo, io ADORO le zucche!!!


Però, per dirla elegantemente, che c'azzecca tutto questo con noi? Dai, scommetto che un sacco di italiani neanche sanno cos'è una tavoletta Ouja, figuriamoci averne mai usata una.. E chi le intaglia le zucche, da 'ste parti? Chi accompagna i bambini a fare la questua? Chi racconta la storia di Gobbolino?

Quindi, con buona pace delle insegnanti, i miei figli festeggeranno Halloween solo quando un fine Ottobre ci troveremo, chissà perché, sul suolo di un qualsiasi stato Americano (e li accompagnerà qualche altro genitore, perché la sottoscritta, evidentemente, sarà troppo impegnata a riempirsi gli occhi e le valigie con tutto quello che in patria non riesce a trovare).

E' molto più probabile che i miei figli si ritrovino coinvolti nelle celebrazioni di Ognissanti, che però, ad essere onesti non è mai stata questa gran festa: io sono nata sul finire degli anni '70 e già nessuno più faceva regali per i morti, o almeno, non a Napoli, non a casa mia. 
Eppure mi restano vaghi ricordi, echi, sentito dire, che questi benedetti Morti qualche regalo lo portassero..

Ecco, qui in Sicilia, in parte, è ancora così: certo nessuno aspetta più una ricorrenza per comprare scarpe ai figli, però, con  mio stupore, ho visto le vetrine dei forni e delle pasticcerie riempirsi di cosi strani, dalle forme solo vagamente simili a qualcosa di conosciuto (un pokemon? minnie?).
Così stamattina, quando ho scoperto che nella mia pasticceria le paste classiche erano state relegate in un angolino nascosto per far spazio a quei cosi brutti e a centinaia di altre robe mai viste, mi sono fatta coraggio ed ho osato chiedere lumi.

I cosi brutti sono "pupi di zucchero" e, credetemi, il nome è moltomolto meglio dell'aspetto.

E poi ci sono, nell'ordine: ossa di morto, buccellati (i miei preferiti!! con ripieno di fichi secchi e mandorle), taralli e rami di fichi.


Vi immaginate la mia meraviglia??? Cioè, per me i taralli erano sempre esistiti solo in due varianti, con il finocchietto e senza il finocchietto.

Ah, e ovviamente.... frutta martorana di ogni tipo, forma, colore....



5 commenti :

  1. Alla festa dei morti ho legati i ricordi più belli dell'infanzia, roba da far impallidire il Natale... I cosi brutti, come li chiami tu, lo sono diventati perchè inseguono le mode televisive. In passato, erano solo dame e cavalieri di epica memoria e di dimensioni ragguardevoli: me ne ricordo anche di 1 m. di altezza. Niente TETU' ad Agrigento? Sono simili ai taralli, ma al cioccolato.... Basta, sto ingrassando solo a parlarne!

    RispondiElimina
  2. sììììì li avevo visti in mezzo ai taralli.. solo che siccome c'erano taralli al limone, all'arancia, al pistacchio, ho pensato che quelli fossero i taralli al cioccolato!
    franca, ma hai mica la ricetta dei buccellati? anzi, aspetta che ora vengo a chiederla da te..

    RispondiElimina
  3. Anonimo09:49

    Ciao cara,
    mi ha fatto troppo piacere la tua visita! Ben tornata nella blog sfera, io ogni tanto passavo a vedere se c'erano novità, ho letto della Thailandia, insomma come vedi ti ho pensata :)
    Io tutto bene, attualmente disoccupata, ma per modo di dire perché sto lavorando da casa e da gennaio sarò assunta. Sono felice di questo nuovo lavoro. Altre novità in realtà non ne ho!
    Dai, fatti sentire mi raccomando!
    p.s. Io la storia di Gobbolino, il gatto della strega, la so a meomoria, quando ero piccola avevo una di quelle cassettine che mettevi nel registratore e ti raccontava la storia...penso di averla consumata ;)
    un bacione
    Vale

    RispondiElimina
  4. so che in SIcilia (dove è andata ad abitare mia sorella) c'è ancora la tradizione di far regali ai bambini e so che in pasticceria fanno anche un dolcetto (riduttivo chiamarlo così) che un anno da Catania mi ha portato mia sorella : tre tipi di frutti secchi (mandorle, nocciole e arachidi raggruppate in un'unica inebriante coertura di cioccolato fondente.....).
    Un dolcetto enorme ci vogliono almeno 5 bocconi per mangiarselo, una libidine unica per il palato, una mazzata per linea e fegato......ma tanto appagante per lo spirito.......
    e la frutta di martorana.......slurp......solo chi non l'ha provata non può sapere cosa si perde....io ho diffidato mia sorella a portarmene ancora perchè sono capace di farmi fuori un vassoio da solo nel giro di due giorni.....con buona pace della linea...
    e hai ragione...sono divertenti zucche e spiritelli...ma le nostre tradizioni sono altrettanto belle...
    a presto

    ps sono arrivata da te attraverso il blog di Vale...
    pat

    RispondiElimina
  5. gnam gnam... che prelibatezze.
    Ma hai ragione, lasciamo l'americanata di Halloween all'USA che fa molto più cool che qui da noi, e teniamoci le ns tradizioni!

    RispondiElimina

Your comments feed my blog!