Trip to London - Parte II

Perché tornare in un posto in cui sei stata (quante..? Vediamo.. una, due, tre, quattro..) cinque volte, quando il mondo è così disperatamente pieno di luoghi magici ed inesplorati che aspettano solo di essere calpestati dal tuo buffo e poco raffinato 37 e mezzo?

Perché dal 1992 ad oggi sono passati un sacco di anni, e a conti fatti mi sa che nel frattempo sei cambiata più tu di quella città fantastica, che ti ha affascinato già quando ti affannavi a cercare nello zaino l'ombrello pieghevole, e tutto il resto del mondo camminava tranquillo sotto la pioggia.


Riassumendo: la prima volta ci sono stata da ragazzina, una vacanza-studio che era la mia prima occasione di andare fuori senza i miei genitori. Poi ci sono tornata più volte, via via che crescevo, a trovare amici che studiavano lì, con l'amica del cuore, con quello che di lì a poco sarebbe diventato mio marito..
In questa città c'è qualcosa che mi attrae inesorabilmente, per cui ogni volta che sento dire "ehi, perché non andiamo a Londra?", mi si illumina lo sguardo e non riesco a rispondere, come sarebbe ragionevole, "ma no, dai, andiamo a scoprire un posto nuovo!".

 

Ci ho pensato.

E' il senso profondo, connaturato e smisurato che hanno gli Inglesi per la libertà propria ed altrui.

E sicuramente ci saranno spiegazioni storiche, economiche e sociali, c'entreranno l'Impero e il fatto di essere un'isola, ci sarebbero da scomodare la Magna Charta ed Enrico VIII, ma, alla fine, cosa importa?

Il senso della libertà ed il rispetto per la libertà.
 

Intendiamoci: ci sono risvolti di tutti i tipi, dall'eccellenza di Oxford ai tizi che nello spazio di tre fermate di metro trovano giusto aprire una vaschetta di prosciutto, intingerlo in una salsetta e masticarlo con gusto.

Probabilmente anche la loro totale, assoluta e inconsapevole mancanza di senso dell'eleganza deriva dalla libertà (di vestirsi senza che nessuno abbia niente da dire) portata all'eccesso, ma, in un'ipotetica scala in cui al primo posto ci sono quelle francesi che si drappeggiano addosso un foulardino del mercato e tu dici "WOW", verso le ultime posizioni vedi ragazzette inglesi che portano con un'invidiabile disinvoltura pezzi pescati letteralmete a caso dai propri armadi.

Una longuette di pelle verde marcio con sopra un toppino Nike rosa fluo? E magari il cardigan giallo? E una finta Neverfull? E tu pensi "Cristo, io mi vesto all'Oviesse, ma almeno so distinguere i capi estivi da quelli invernali..", però intanto le invidi, perché quando vorresti andare al lavoro con le scarpe comode alla fine non lo fai perché quei 10 cm di tacco ti sembrano indispensabili..


Oh, e vogliamo parlare della cultura???
Perché questa è una città dove si ritiene normale pagare una ventina di euro per entrare in una chiesa, ma La. Cultura. Deve. Essere. Per. Tutti.
E vi par poco? Alcuni tra i migliori musei del mondo completamente e assolutamente gratuiti, e, se possibile, interattivi, in maniera tale che l'arte o la scienza non siano solo belle da ammirare, ma possano coinvolgere in prima persona i visitatori.

E lo shopping? Perché sì, io sono italiana ma mi piace andarmi a comprare i vestiti in Gran Bretagna, perché, dalle bancarelle di Camden agli scaffali di Harrod's - miracolo - hanno tutte le taglie e tu non ti senti una povera sfigata se cerchi un jeans che non sia skinny.
E poi Primark.. cioè, Primark è il motivo principale se ho pagato il supplemento bagaglio in stiva su una vacanza di 6 giorni!

Anthropologie.
Parliamone..
Che nel reparto abiti mi sono potuta permettere solo un maglioncino ultra-scontato (e ci ho pensato su parecchio prima di prenderlo), ma nel reparto casa ho fatto man bassa..
E Paperchase, che, vabbè, uccidetemi e seppellitemi lì dentro, facciamo prima..

(okay, mi sto emoziando al solo ricordo..)


Che poi io ho un lieve problema di shoppaholicismo, vabbè, ma se a uno di fare spese non gliene importa nulla, stiamo pure tranquilli che a Londra troverà il suo daffare, per il semplice motivo che a Londra si può coltivare qualsiasi interesse uno abbia.

Musica, cucina, clubbing, cultura, certo, ma anche quelle robe folli che a nessuno verrebbe mai in mente di andare a cercare, che so, un negozio di aquiloni o un museo dedicato al tabacco, o animali sotto spirito... beh, qui potete trovarli!

Insomma, la domanda non è perché io ci sia tornata 5 volte: la domanda è perché io ci sia tornata solo 5 volte..
 

5 commenti :

  1. Temo (per modo di dire!) che pure io mi innamorerò follemente di Londra e non resisterò alla tentazione di tornarci...
    Ho aspettato anche troppo a lungo per partire!

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  2. Leggendo il tuo racconto è impossibile non pensare: perché ancora io non ci sono stata!
    Devo assolutamente andarci

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  3. ...insomma, ragazze: cosa aspettate a prenotare quei biglietti???

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  4. e io mi sono fermata a 3 visite, ma condivido pienamente ogni parola che hai scritto su questa magnifica città.
    Grazie per questo post e buona giornata ;)

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    1. a proposito del senso di libertà e del rispetto che si respira tra le strade di londra?? da questo punto di vista abbiamo solo da imparare..

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