Accolgo con profondo entusiasmo l’iniziativa lanciata da Robin per festeggiare il primo anno del suo blog Nel Nido: un reportage dedicato ai nostri “nidi”, intesi non come le quattro mura domestiche (che nel mio caso più che rametti intrecciati sarebbero sbarre di ferro), ma come città o paesi..
Per chiunque altro voglia partecipare, i dettagli del contest sono QUI. Io, dal canto mio, aspetto con ansia un riepilogo di tutti i reportage.. la mia anima giramondo è già solleticata!
Ve lo confesso: sulle prime ho avuto la tentazione di fare DUE reportage, uno per la città in cui sono nata (Napoli) ed uno per quella in cui vivo (Agrigento), e magari finirò anche per farlo.. ma intanto, visto che Robin mi parla di “nidi”, non c’è dubbio che la “mia” città sia una sola.
Napoli è sicuramente una città complicata (nel senso che ha centinaia di problemi), ma ancora di più è una città complessa (nel senso che ha centinaia di livelli, di variabili, di sfumature).
Una città che provoca sempre sentimenti viscerali: di amore, di odio, di entusiasmo, di nausea..
Una città, soprattutto, che spesso viene considerata solo sulla base di stereotipi e luoghi comuni, tanto nel bene (penso ai tanti napoletani che la idolatrano quasi per partito preso), quanto nel male (e qui non ho bisogno di fare esempi..).
Chi ci viene per turismo, però, il più delle volte se ne va soddisfatto: la città è allegra, i prezzi abbordabili, si mangia bene, arte, eventi e paesaggi sono ad ogni passo..
A proposito di cibo: Robin mi chiede di indicare un riferimento gastronomico, e qui non ho dubbi: PIZZA!!! A Napoli scegliere una pizzeria è un vero e proprio atto di fede. Ogni napoletano che si rispetti avrà la sua preferita, e probabilmente sarà in grado di elaborare complesse teorie sul perché la pizza in qualsiasi altra parte del mondo, anche se preparata con la stessa farina, acqua o pomodoro, immancabilmente non sarà la stessa. Io non so addentrarmi nei meandri della chimica, ma, ragazzi miei, una cosa è certa: possiamo discutere su qualsiasi altra cosa, ma sulla pizza non c’è storia..
La mia pizzeria preferita è da Michele (ufficialmente Via Sersale, in realtà è una piccola traversa di Corso Umberto, alias “il Rettifilo”), dove si mangia su lunghe tavolate in marmo accanto a chi capita (i tavoli sono in comune). Una pizzeria all’antica, dove sul menu troverete solo due voci: margherita o marinara, alla faccia di tante diavolerie moderne! Una di quelle esperienze che, almeno una volta nella vita, fa assolutamente fatta.
Sistemato lo stomaco, passiamo allo spirito: so che forse non è quello che intendeva Robin quando ha chiesto di indicare una libreria, ma io davvero non posso non pensare a uno dei miei più personali “luoghi del cuore”: lo spazio antistante la Feltrinelli di Ponte di Tappia (nei dintorni di Via Toledo). C’è la libreria, ci sono le panchine, c’è un’ottima gastronomia e spesso ci sono anche artisti di strada (ritrattisti, jazzisti, giocolieri).. Se poi passando vi capita di vedere una strana tizia che si guarda intorno coi lacrimoni al pensiero dei meravigliosi pomeriggi trascorsi su quelle panchine cercando di stabilire su quale tascabile investire gli ultimi preziosissimi 10 euro, beh.. quella sono io!!
E’ inutile: Napoli è una città enorme, distesa tra le colline e il mare, ma per me tutto si risolve nell'incrocio di 3-4 strade del centro storico, quelle nei dintorni della mia università, dove ho trascorso gli anni più spensierati della mia vita.
Un altro posto che merita la vistia è il Chiostro del Convento di Santa Chiara: un'insospettabile oasi di pace e tranquillità nel pieno centro di una delle città più confusionarie del mondo. La chiesa di per sé è già uno spettacolo, il cortile è sempre vivace.. ma è mettendo piede nel chiostro che sembra di entrare improvvisamente in un'altra città, in un'altra epoca..
Altro luogo da non perdere, in questa carrellata che ha ben poco della guida turistica classica, ma molto dell'amarcord, sono i caffè letterari di Piazza Bellini: incastonati tra dei giardinetti e delle rovine (greche?? Romane?? Va' a sapere.. prima o poi di qua ci sono passati proprio tutti..). L'ultima volta che ci sono stata ne ho contati 3 o 4..
Caffè ricercati, ormai anche un po' alla moda, ma sempre con un certo fascino.. e poi quando il caffè vi si è freddato, potete sempre battere i negozi in zona, patria assoluta di librerie, belle arti e strumenti musicali (praticamente potrebbero darmi la cittadinanza onoraria).
E adesso, di cos'altro posso parlarvi? I castelli, Capodimonte, Posillipo, il Palazzo Reale.. e ancora Capri, Ischia, il Vesuvio.. altro che contest, qua rischio di stare a cianciare fino all'anno prossimo!
E così mi fermo.. sperando di non avervi annoiato.. e ringraziando Robin per avermi fatto soffermare su tutti questi splendidi posti..
la voglia di tornare a Napoli c'è sempre. Mi segno l'indirizzo della pizzeria, e anche il Ponte...
RispondiEliminaPoichè prossimamente andremo a Napoli per andare a trovare un nostro amico che è trasferito lì per lavoro da due anni, prendo nota di quanto suggerisci e ne farò tesoro....... e poi ti farà sapere.
RispondiElimina@franca: beh, l'invito per creattiva resta valido.. poi si sa, quando si va in giro con uno del posto vedi sempre le cose con occhi diversi, no? :P
RispondiEliminaSono stata a Napoli solo un paio di volte per lavoro (quindi sempre discretamente di sfuggita) ma la pizza da Michele l'ho provata!! :)))
RispondiEliminaGrazie mille di questo bel reportage e dei preziosi consigli: m'intriga soprattutto il chiostro del Convento di Santa Chiara che dalla foto sembra proprio mozzafiato.
Infine, grazie a te per aver partecipato con tanto entusiasmo alla mia iniziativa :)
Ciao! Rimbalzo qui dal blog di Robin, anche io ho partecipato al contest e , adesso che Robin li ha raggruppati mi sto leggendo tutti i vostri "NIDI" ... Sono felice di leggere di Napoli da una Napoletana... non ci sono mai stata , ci son passata "vicino" tante volte ma non è mai capitato, peccato perchè è una città che mi incruriosisce tantissimo ma il pregiudizio e le "leggende" che circolano che su Napoli ne sciupano un pò la cornice.. ogni volta che propongo a qualcuno di andare a Napoli mi sento dire " Ma sei matta? Li ci fregano le gomme della macchian e ci sfilano gli orologi dal polso mentre siamo fermi al semaforo! " .
RispondiEliminaOra i furbi sono ovunque, e magari a Napoli ce ne saranno pure un pò di più forse... ma credo che questo alone di terrore sia proprio eccessivo.. quindi , visot la curiosità che mi hai messo mi metto d'impegno e nel corso del prossimo anno mi faccio un bel fine settimana nel tuo "Nido" e mi mangio la meravigliosa PIZZA NAPOLETANA! ( Niene schifezze sulla pizza per me.. io sono una da Marinara tutta la vita!)