Poi ho riletto, ed ho capito che lo faceva per tenere una traccia dei propri gusti, interessi, inclinazioni.. e mi ci sono messa anche io!
Leggere è sempre stata una parte integrante della mia vita: stranamente ho imparato prima a leggere che a scrivere, tanta fretta avevo di dare un senso alle parole che accompagnavano i miei libri di bambina.
I tre grassoni, illustrazioni di Daniele Luzzati |
A proposito: chi di voi ricorda il primo libro che ha ricevuto in dono? Io certamente sì, e non potrebbe essere altrimenti: quel libro è ancora nella mia stanza, a casa dei miei, un po' sgangherato e con un paio di pagine strappate, ma ancora mi commuovo nel vedere trionfare, sopra l'immagine della ballerina (oggettivamente bruttina), il mio nome scritto dalla mia tremolante mano incerta di 4enne.
All'epoca era mio padre che sceglieva i titoli da propormi: ed è così che sono cresciuta tra Rodari e Calvino, confusamente persa tra mitologia greca e princìpi comunisti riadattati per l'infanzia: un gran bel casino, vi assicuro, ma che ha aiutato a sviluppare la capacità di leggere con voracità, saltando da un autore all'altro,da un tema a quello opposto.
Crescendo ho vissuto un momento di ribellione atipico: basta Gramsci, io volevo Piccole Donne!!! Volevo i senza famiglia, volevo i pattini d'argento.. li ho avuti tutti, e quando sono finiti ho cominciato a leggere, senza troppa convinzione, anche Salgari o Dumas: a ripensarci adesso, già verso i 12/13 anni ero stata contagiata dal terribile virus che mi porto dietro ancora oggi: il dramma del non avere niente da leggere.
Con titubanza mi sono avvicinata alla biblioteca di casa, attaccando scientificamente uno scaffale dopo l'altro: Maupassant, Voltaire, Sciascia, Marx (e quando mai...): testi che non ero assolutamente in grado di capire, ma a cui comunque alla fine un significato lo trovavo.. ma solo raramente questo coincideva con quello dell'autore!
Poi, finalmente, con l'età è arrivata una doppia liberazione, finanziaria e d'opinione: la libertà di andare in libreria e scegliere una buona volta quello che mi pareva! Ai tempi dell'università ogni momento era buono per raggiungere la Feltrinelli a Ponte di Tappia (...andiamo ai banchineros?) e passarci delle ore solo a fare complicati calcoli per stabilire quali titoli potessero rientrare nel mio risicatissimo budget.
Curioso: ora ho molti più soldi, e molti meno libri in wishlist.
Insomma: questo voleva essere un post dedicato ai libri letti nel 2011, ed ho finito per parlare di tutt'altro.
Ma va bene così.. poche volte su questo blog mi sono messa così a nudo...
Davvero un bel post e condivido l'ultima frase al 100% ora ho molti più soldi e meno libri in wish list, chissà se ci passa.
RispondiEliminaAnna
bello pero'... da questo post è venuta fuori un po' di Iole :)
RispondiEliminaPiccoli particolari per una grande mente - persona.
le mie letture hanno risentito di alti e bassi sia dal punto di vista economico che di genere, oltre che ti tempo; finalmente ho ritrovato i miei tempi e per ora mi considero omnivora in fatto di generi ... ora ho anche una libreria virtuale su anobii.com
RispondiEliminaAd ogni modo, noi ci conoscevamo già, ero nel tuo gruppo yahoo di ricamo (forse lo sono ancora ... non ricordo); ben ritrovata;
ps: ora però, sono curiosa di conoscere quali libri hai letto lo scorso anno.
Non ricordo quale sia stato il primo libro che mi abbiano regalato, ma anch'io sono cresciuta a mitologia greca, raccontatami a voce da mio papà, accompagnata da Pinocchio e le favole classiche.
RispondiEliminaPer me "andare in centro" significa andare il libreria e "fare una vasca" non vuol dire da Duomo a S.Babila, ma dalla Felrinelli alla Mondadori ex-Messaggerie Musicali.
Anche quando vado a prendere la pizza d'asporto mi porto un libro per non perdere neanche un minuto :)