Ma questa Expo...

Una bolgia.


Certo, decidere di andarci di domenica, e nel week end del ponte del 2 Giugno, potrebbe non aver facilitato particolarmente le cose, ma l'impressione di massima resta quella.

Ai padiglioni più gettonati c'erano file anche di due ore (sayonara, Giappone), e magari poi una volta entrati restavi sommamente deluso (cry, Argentina, cry..).

Legenda per le foto che seguiranno: le stesse verranno accompagnate da brevi commenti seguiti da emoticons:
:) :) :) da non perdere
:) :)    entrare solo se non c'è fila
:)       tirare avanti

Consiglio n. 1: se vivete nei dintorni, o se andate a Milano per altre cose, una visita all'Expo infilatecela pure, che resterà una bella esperienza da ricordare. Ma se pensare di organizzare una vacanza tutta intorno a quest'unico evento, scordatevelo: non riuscirete a vedere che una parte infinitesimale di quanto esposto, le file vi uccideranno l'entusiasmo e la delusione regnerà sovrana.

Padiglione cinese: solo quei garofani varrebbero la fila, ma anche all'interno è molto suggestivo, con ombrelli di carta, giochi di luci e statuine in terracotta. Dimenticatevi però di mangiare ravioli e involtini, non mi è sembrato di vedere ombra di ristoranti. :) :) :)
Che non sia possibile visitare tutto in un giorno l'han detto tutti, ma, se permettete, aggiungerei una mia osservazione: non è possibile vedere tutto neanche se la vostra visita cominciasse l'1 Maggio e finisse il 31 Ottobre!!!
E comunque, consolatevi: non varrebbe comunque la pena di vedere tutto..

Padiglione Turkmenistan: molto carini i giochi d'acqua all'esterno, mentre all'interno troverete solo degli enormi tappeti e dei prodotti alimentari incellophanati con la scritta "alimenti non in vendita". E, a giudicare dall'aspetto, non c'era davvero pericolo che qualcuno li volesse acquistare.. :-)


Il tema del cibo, con buona pace di tutti, è molto ma molto sottodimensionato rispetto a quello che mi sarei aspettata: non dico trovare gentili signorine pronte ad offrirmi leccornie ad ogni pie' sospinto, ma, diamine, nella mia ingenuità avevo capito che "expo" stesse per "esposizione" e pensavo, entrando nei vari padiglioni, di trovare una specie di esibizione del meglio della produzione nazionale. Invece no, ho trovato solo occasionalmente conferme alla mia interpretazione, mentre la maggior parte dei padiglioni era impegnata in una specie di gara a chi ce l'aveva più... spettacolare..


Padiglione Russia (e l'enorme specchio che sovrastava l'ingresso). Sostanzialmente l'unico posto dove puoi trovare cibo e drinks gratuiti e a getto continuo. Non capisco il senso dello specchio.. siamo quello che mangiamo? Nello shop solo matrioske e carillion. :-) :-)
Consiglio n. 2: se avete un passeggino, portatevelo!!! Anche se siete sprovvisti di bambini, portatevi almeno il passeggino, strumento forbidabile e portentoso che vi consentirà di saltare buona parte delle code (dopo un po' ci farete l'occhio: il punto fondamentale è che verrete privilegiati in tutti i padiglioni che si sviluppano su più di un piano).

Padiglione Polonia: interamente assemblato con cassette della frutta (voi lo sapevate che la Polonia è il primo produttore di mele in Europa? Ecco, questa è una delle poche informazioni pratiche che porto via da questa esperienza..) :-)

Altro tema scottante: se andate lì con l'idea di smangiucchiare assaggini a destra e a manca, beh, scordatevelo pure. In un'intera giornata ho rimediato solo un biscotto, un cioccolatino e un bliny. Tutto il resto andava profumatamente pagato, quindi anche qui il consiglio è di andare preparati e a colpo sicuro.

Interno del padiglione Cina.
Consiglio n. 3: non commettete l'errore di pensare che i Paesi più importanti, o quelli dalla tradizione culinaria più solida, siano più interessanti da visitare rispetto agli altri. Un posto affascinante come il Vietnam mi ha profondamente delusa, mentre la Colombia è stata un'esperienza interessante (per quanto paurosamente simile ad una visita scolastica).
In conclusione per selezionare i padiglioni da visitare bisogna affidarsi alla propria buona stella, in quanto non ci sono criteri, o meglio, l'unico criterio valido è il seguente: "se non c'è fila, non vale la pena di entrare".
(Non vale invece il principio inverso: anche se la fila è molta, non avrete nessuna garanzia che quanto esposto all'interno ne valesse la pena.. Non resta che incrociare le dita e sperare...)

Padiglione Corea: il più bello tra quelli da me visitati. Moltissima tecnologia, moltissimi giochi di luce, molta attinenza col tema alimentare. E, nello shop, con soli 700 euro potrete portarvi via raffinati servizi da tè. :-) :-) :-)


Ma, alla fin fine, cosa si trova entrando all'Expo? Sostanzialmente un gran vialone centrale (decumano), attraversato da un gran vialone longitudinale (cardine). Lungo i due lati del decumano trovano posto i padiglioni dei 107 Paesi partecipanti, inframmezzati qua e là dai cluster dedicati a specifiche aree tematiche (cereali, vegetali, cioccolata..) e a un buon numero di sponsor.
Su un lato del cardine troviamo i 20 ristoranti regionali, sull'altro il famigerato Padiglione Italia con un po' di padiglioncini sempre regionali.
Qua e là un bel po' di musica, personaggi strani, eventi e tanta birra che sembra di stare all'Oktoberfest.

Padiglione Brasile, a cui si accede inerpicandosi su quell'enorme rete elastica, impresa già non semplicissima in sé e che diventa poi una mission impossible se vi trascinate dietro una bimba di 4 anni il cui piedino si infila nelle maglie, una signora di 65 con problemi alle articolazioni, mentre dei piccoli hooligans olandesi si divertono a saltellarvi intorno facendo sobbalzare tutto il vostro universo. Finita l'arrampicata, poi, non troverete niente di interessante. :) :)

Uno dei pochi padiglioni che portava avanti un messaggio affascinante è stato quello elvetico: all'interno trovano posto 4 "torri" fatte di 4 prodotti (acqua, sale, caffè e mele). I visitatori sono invitati a servirsene liberamente, ma tenendo presente che le scorte sono limitate e non verranno fatti rifornimenti durante tutto il corso dell'Expo. Un bel concetto, che dovrebbe teoricamente far riflettere su come anche le risorse alimentari del nostro pianeta siano limitate e come dovremmo sforzarci di "prendere" lasciando al contempo spazio a chi verrà dopo.. peccato solo che siamo in Italia e dopo neanche un mese le mele erano già finite (e anche l'acqua stava per esaurirsi..)

Padiglione Vietnam: "e allora, Carla, di tutte le millemila cose che abbiamo fatto oggi, cosa ti è piaciuto di più?". "I signori nell'acqua...". :-)
Insomma: ho corso affannata da una parte all'altra, ho sofferto il caldo, ho sopportato con pazienza i capricci della bambina e le lamentele degli anziani, ho mangiato ravioli giapponesi, pad thai, birra belga e tè marocchino, ho ridimensionato le mie aspettative su molti Paesi e mi sono chiesta perplessa quale fosse il senso macroeconomico di tutto 'sto gran carrozzone.. ma nel complesso è stata un'esperienza che vorrei tanto rifare con più calma..


(esterno del) Padiglione Giappone, da tutti celebrato come il più spettacolare di tutta l'esposizione. Un gran cartellone all'ingresso avvisa circa i tempi medi di attesa. Per tutto il giorno non li ho mai visti scendere sotto le 2 ore. Voto dato sulla fiducia, ma la sottoscritta non se l'è sentita di aspettare così tanto :-) :-) :-)

Altri Padiglioni visitati

Angola: :-)
Argentina: :-)
Austria: :-) :-)
Belgio: :-)
Colombia: :-) :-)
Emirati Arabi: :-) :-)
Germania: :-) :-) :-)
Indonesia: :-)
Kazakhistan: :-)
Lituania: :-)
Marocco: :-) :-) :-) (bellissimo lo shop!)
Svizzera: :-) :-)
Thailandia: :-) :-)

1 commento :

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