Scrap, ricamo, tutto insieme nel calderone, e devo ancora finire di imbottirlo!
Un'altra pagina è la wishlist, ammesso che arrivi mai a concepirne una nuova. Nelle profondità del mio portatile ho scovato più di una cartella intitolata "wishlist", quindi sto cominciando a valutare quelli.. poi.. vedremo!!
Per amore di equilibrio, mi ci voleva ancora una pagina, così ho pensato di dedicarla alle mie letture, sulla scia di una conversazione avuta con mio marito, conclusasi con rassegnazione all'idea che non siamo assolutamente in grado di quantificare le nostre letture (letture che alle volte sono gemelle, altre volte virano sul conflittuale).
Per completare l'opera, poi, voglio trarre da questi libri delle citazioni che mi abbiano colpita, illuminata, o anche solo fatta riflettere. Comincio oggi, con quello che è uno dei miei 5 libri preferiti in assoluto.
Il colonnello Aureliano Buendia ha passato la vita a combattere guerre e innescare rivoluzioni. Poi è tornato a casa, vecchio, stanco e disilluso. E' l'unico di tutta la sua numerosa famiglia che non riesce a vedere il fantasma del padre Josè Arcadio, sotto il castagno nel patio. Sua madre Ursula, centenaria, gli fa da interprete col fantasma.
"Cosa dice?" chiese.
"E' molto triste" rispose Ursula, "perché crede che morirai."
"Gli dica" sorrise il colonnello, "che non si muore quando si deve, ma quando si può".
Gabriel Garcia Marquez, Cent'anni di solitudine.
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