Blog-statistiche

Voialtre blogger ci curiosate mai?

Io le avevo già esplorate in tempi non sospetti, poi non ci ho più pensato finché non mi ci sono imbattuta di nuovo, molto più di recente.

Dunque, per gli utilizzatori di Blogspot: aprite il pannello Impostazioni/Statistiche/Origini del traffico.
Qui in pratica vi si dice da quale url provenissero i poveri naufraghi del web prima di approdare sulle vostre coste E quali chiavi inseriscano nei motori di ricerca.

Ecco.
Si fanno di quelle scoperte..

Per esempio la maggior parte del mio traffico, oltre che da Google (e da personcine serie che digitano "ai piedi del carrubo".. vabbè, siete seri e affidabili, però forza, segnatevelo nei segnalibri, non scoccia ogni volta fare la ricerca?), proviene dal blog di Maria Erba (Maria!!! Sei sempre tu? E ogni tanto dimmi pure ciao, dai!) e da altri blog amici&riconoscibili.

Poi però ci sono gli outsider, tipo quelli che arrivano a me scrivendo in Google genialate tipo:
- "rimedi per giradito" (infatti non capivo perché il post sul giradito era sempre ai primi posti in classifica.. vi do una dritta, chiamatelo patereccio e troverete robe più interessanti del mio exploit di dolore)
- "anellini a spirale per piccioni" (cioè.. l'unico piccione di cui ricordo di aver parlato è il piccione morto.. e poi che ci si fa con 'sti anellini a spirale? Devo chiamare la LIPU??)
- "come costruire un veliero in bottiglia" (eh??? Ed io che ne so?!?!)
- "video a XXX" (peccato però che per XXX intendessi il puntocroce.. poretti voi che cercate roba e finite qui.. dai, restateci, facciamo amicizia lo stesso.. posso offrirvi un caffè, un pasticcino, delle palline cinesi..).

No, dico, ma vi rendete conto???
Io ho creato per voi album e travel journal, sto costruendo un'agenda che manco il Sig. Filofax, vi ho spiattellato i migliori resoconti della mia turbolenta e ricambolesca esistenza e quelli vengono qui a cercare velieri, patarecci e tette&culi...

Ma che, davvero?

Tag #Le Borse della Mia Vita

Imperterrita, continuo ad autotaggarmi nei tag che non mi filano manco di striscio, soprattutto perché sono in buona parte videotag e poi perché il mio blogghetto è uno di quelli sfigati che tipo gli altri blog gli tirano le granite addosso nei corridoi della scuola.

Insomma, in rete gira questo tag centrato sulle borse, e siccome mi piace un sacco parlarmi addosso, e siccome sono una-shophaolic dichiarata, e siccome quasi tutti i miei acquisti compulsivi si concentrano in minchiate e le borse sono uno dei pochi accessori da femmina che effettivamente mi piace comprare.. eccomi qui!

1. Abbini il colore della borsa a quello delle scarpe o dei vestiti?
Cominciamo bene.. No, direi che, a parte evitare accostamenti che proprio sono pugni nell'occhio, non faccio molto caso all'abbinamento di borse e scarpe, soprattutto perché le scarpe non sono un accessorio che amo troppo, quindi ne posseggo poche paia di tipologia basica.
Un po' più di attenzione la faccio nell'abbinare la borsa col soprabito (se in inverno) o con il top in estate.

2. Qual è la tua borsa da tutti i giorni? Ne hai una apposita per lavoro/università/scuola?
Qua proprio non capisco la domanda: ho una borsa da tutti i giorni e, siccome lavoro tutti i giorni, quella è anche la mia borsa apposita per il lavoro!

Al momento la mia borsa del cuore è questa Micheal Kors, acquistata dopo lunga meditazione, in tela saffiano e quindi ultra-resistente. Mi piace perché è capiente, leggera, ed anche abbastanza rigida da mantenere in verticale le cose che infilo all'interno.




 
3. Quale borsa scegli per una serata in discoteca o al pub?

Premesso che le mie serate in discoteca si contano sulle dita di una mano, diciamo che per una serata fuori tendo ad utilizzare borse piccole, tipo questa Furla argentata (che ormai avrà un 6/7 anni).
Quello che mi piace è che il manico è sganciabile e la posso portare anche infilandola al polso e poi che la adatto anche per cerimonie non troppo formali.





4. Qual è la borsa che ti ha deluso perché pagata tanto e poi si è rovinata subito?

Lei.
Non mi stancherò mai di dire peste&corna di questa Coccinelle, pagata un bottissimo nel periodo in cui volevo assolutamente una borsa di pelle bianca e tutti mi dicevano "vedrai che si sporca subito, se proprio devi prendi almeno una buona marca così stai tranquilla..".
Vi assicuro che l'ho sempre tenuta con la massima cura, ma altro che sporcarsi, intorno alle cerniere ci sono macchie di ruggine e la pelle si è come allargata (ho una borsa con i pori dilatati). Insomma.. lo shock è stato tanto che ancora guardo con diffidenza tutti i modelli di questa marca.

5. Quale borsa hai voluto per molto tempo e alla fine hai acquistato?

 Le reticenze in questo non caso non derivavano dal costo (é una Braccialini Tua, prezzo medio/basso), ma dal fatto che questa è la prima borsa che ho comprato da quando ho un lavoro "serio" (prima giravo con Carpisa e borse da mercatino).
Tra l'altro è un modello che ancora mi piace molto, che uso spesso e che ha retto bene nel tempo (tranne due orribili unghiate su uno dei manici imputabili a uno dei tanti esseri pelosi raccolti in casa da Daniele).





6. Qual è la borsa più brutta che hai?
Vabbè.. trattasi di una borsa che mi è stata regalata qualche anno fa per il mio compleanno: una Pinko Bag in tela con stampe etnico/animalier.. boh? Non dico che non possa piacere, ma proprio non è il mio genere..











7. Poche borse ma buone o molte borse di scarsa qualità? 
Ah, bellissima domanda! In passato sono stata una grande acquirente di borse Desigual, che come design mi piacciono ancora tanto (e infatti ne ho parecchie), non fosse che ormai se ne vedono troppe in giro. Epperò una cosa la devo ammettere, la qualità lascia parecchio a desiderare! Le tracolle, soprattutto, si rompono quasi subito (una mi si è sfaldata la prima volta che l'ho indossata.
Quindi, tendenzialmente, ora cerco di comprarne meno, ma di assicurarmi che siano di buona qualità, consapevole al tempo stesso che il marchio non è sinonimo di garanzia (vedi Coccinelle, grrrrrr).

8. Consiglia una borsa per fare shopping o la spesa senza impicci
Lei! La mia adoratissima Longchamp Le Pliage color ciclamino.
Ho scoperto queste borse durante una vacanza a Parigi, sembrava quasi che le parigine non indossassero altro (e i giapponesi in cosa alle Le Fayette erano più di quelli in coda per Luis Vuitton).
La uso quasi senza soluzione di continuità dalla primavera ad autunno inoltrato ed è praticamente indistruttibile. I manici sono lunghi abbastanza per infilarla sotto braccio, la tela è idrorepellente e quando devi metterla via si ripiega occupando pochissimo spazio nell'armadio senza deformarsi.
Uno dei miei prossimi acquisti sarà proprio la stessa borsa in formato più grande e di qualche altro colore brillante.

9. Qual è la tua borsa col colore più acceso?
Proprio perché pentita di non aver preso una Longchamp senape (e non essendo più riuscita a trovarla in rete a prezzi onesti), la scorsa estate ho ripiegato su questa ALV di Alviero Martini, che ho pescato in supersaldi e mi piace perché mette allegria (e per il contrasto con il viola del rivestimento interno).
Magari sbaglio, ma ho l'impressione che ad indossare borse di colori accesi puoi ance fregartene degli abbinamenti.. uhm.. davvero sbaglio?







10. Qual è la borsa dei tuoi sogni che non hai ancora acquistato?
A parte la Longchamp che prima o poi mi procurerò, dovessi tornare sugli Champs Elysées, temo di non avere una "borsa dei sogni", anche perché con le manie compulsive che mi ritrovo, dal momento di formulare un desiderio al momento in cui clicco sul carrello per completare l'acquisto passano tipo 20 secondi.
Se proprio vogliamo sparare alto, direi un'intramontabile Birkin.. ma anche lì mi ferma non tanto il costo (okay.. mi ferma anche il costo), quanto il fatto di portare 10.000 euro al braccio mentre tutto il resto del mio outfit sì e no ne vale 40..

Winter BL ---> Spring BL

Continuo imperterrita (e solitaria) a stilare le mie liste stagionali delle cose da fare.
Ricordate la mia Winter Bucket List?


L'inverno, cari miei, è andato discretamente: certo, soffro un po' del non aver indossato lustrini (mi sono dimenticata!) e dell'essermi persa la tombola, così come i giochi di luci di Salerno, e con l'aria che tirava in casa non era proprio il caso di insistere per una foto di famiglia, ma pazienza, mi rifarò l'anno prossimo!

Tutto sommato ho allineato un buon numero di crocette, quindi mi ritengo soddisfatta.
Note to self: cerca solo di scattare un po' più di foto, altrimenti cosa mostriamo agli inguaribili lurker del Carrubo???

3. Cenare con pancake e cioccolata calda

4. Preparare piccoli regali handmade

5. Mangiare arancine per Santa Lucia

10. Fare un bagno caldo

11. Preparare i biscotti di Natale

16. Imparare qualcosa di nuovo




Niente male, vero?
Eppure, nonostante la temperatura là fuori dimostrerebbe il contrario, alla fine siamo pur sempre arrivati alla Primavera.. e così ecco una nuova lista che mi accompagnerà nei prossimi mesi!
Dimentico qualcosa? Avete altre attività che non posso farmi mancare in primavera?


Trasferte

Settimana scorsa ho fatto un'esperienza che, stranamente, non mi era mai capitato di fare nella mia incommensurabilmente lunga ed estenuante vita lavorativa: tre giorni di trasferta o "missione", come si dice nel nostro mestiere.

Stranamente perché è davvero strano che finora non mi sia mai capitato di dover sostituire un collega malato o in ferie, specie nei primi anni, quando ero l'ultima arrivata, e ancor più strano è che me l'abbiano chiesto ora che ho raggiunto uno "status" che mi metterebbe nella posizione di dire di no.
E difatti tutti i miei colleghi hanno detto di no, accampando una scusa o l'altra, finché proprio non mi sono offerta io.

Perché l'ho fatto? Un po' perché sono una persona curiosa, e le esperienze nuove mi attraggono anche quando non hanno chissà quale sex appeal.
Un po' perché negli stessi giorni si elaborava il piano ferie e, visto che in virtù del mio vivere lontano dalla famiglia d'origine vengo favorita in periodi "hot" tipo Natale, mi sembrava giusto dare un segno di collaborazione.

(Che poi la stragrande maggioranza dei colleghi, e dei lavoratori tutti, sembra aver ben presente solo i propri diritti ed aver completamente dimenticato il concetto di "dovere", cosa ancor più paradossale nel contesto occupazionale dei nostri giorni, beh, questo è un altro argomento, che mi piacerebbe affrontare prima o poi...)

Comunque sia ho preso su la mia automobilina e mi sono diretta nel ridente villaggio di Cattolica.
Ora lo so che a sentirne il nome a molti di voi si formeranno in mente immagini di ombrelloni e piadine allo scquaquerone, ma niente di più sbagliato (anche perché col cavolo che posso arrivare in auto sulla riviera romagnola!).

Cattolica, anzi, Cattolica Eraclea è un paesetto dell'agrigentino, e già qui ho commesso il primo errore, pensando che per tre giorni me ne sarei andata a mangiare pesce.. macché! Ad un certo punto il navigatore mi ha costretta a lasciare la litoranea e mi ha diretta attraverso curve e tornanti con boschi di conifere e le caprette che mi facevano ciao..

Errore mio, lo ripeto, che vivo così fortemente la dimensione marittima di queste zone che finisco per dimenticare completamente che a pochi km si trovano già belle montagne (e che comunque prima di partire per una qualsiasi destinazione che non conosco un'occhiata a Googlemaps potrei pure darla..).



Insomma: una curva dopo l'altra arrivo in paese e, ragazzi.. che paese! Colpa anche del navigatore che sceglie i percorsi più impervi e sgarrupati, ma, credetemi ad un certo punto ho proprio pensato di trovarmi nel bel mezzo del set di un film di Tornatore.


Un po' trafelata raggiungo la sede, preoccupandomi anche che, dovendo assorbire i valori in carico al collega che sostituivo, avrei perso un po' di tempo prima di essere operativa, creando un disagio alla clientela.
Orario standard di apertura: 8:25.

Alle 8:40 la sede era sempre chiusa.

Alle 8:50 cominciavo a chiedermi se per caso nelle realtà rurali a mia insaputa l'Azienda non adottasse orari differenti, quando... ecco arrivare il Direttore!
Insomma, per farla breve ho anche avuto un bel po' di problemi tecnici per cui il servizio al pubblico non è cominciato prima delle 9:30.. e.. incredibile! Nessuno si è lamentato!!!

Adesso capiamoci: solitamente io non lavoro in una metropoli dell'industrioso Nord, ma ad Agrigento, eppure anche lì se ti alzi 5 minuti dal tuo posto per andare in bagno senti la gente mugugnare e se ti assenti perché magari devi sbrigare qualche lavoro interno le lamentele proprio non si contano più.
Qui c'era una calma, una rilassatezza, un senso del rispetto.. che purtroppo altrove si è già perso da tempo. Chi poteva ha scelto di tornare più tardi, chi non poteva si è accomodato di buon grado, qualcuno è andato a prendermi la colazione al bar e qualcun altro mi ha portato asparagi selvatici raccolti quella stessa mattina.



La faccio breve? Non solo ho passato tre giorni di vacanza, ma proprio mi è sembrato di fare un altro mestiere, tante erano le differenze col mio vissuto quotidiano.

E il percorso in auto?

Di sicuro fare ogni giorno un'ora e mezza di tragitto in macchina alla lunga stanca.. ma io, che di solito al lavoro vado a piedi, ho apprezzato anche questo ritaglio di tempo che ho avuto tutto per me, tempo per lasciar fluire i pensieri, per ascoltare musica, per osservare il paesaggio intorno..

#FCP - Ovvero: Manuale per casalinghe senza speranza

Diciamolo fin da subito: come casalinga faccio davvero pena.
Lascio che la polvere si accumuli in ogni dove, borse e giubbotti sono buttati in giro alla rinfusa e in cucina c'è sempre un mucchio di roba da lavare (però mi sono fatta furba: grazie a Flylady almeno sono nascosti alla vista).

Così quando ho visto questo tag sui Favourite Cleaning Products che imperversa sui blog americani ho pensato "vabbè, questa non è proprio cosa mia..", ma subito dopo mi sono resa conto che, ehi, questa è proprio cosa mia! A chi dovrebbe servire questo tag se non a una che, evidentemente, sbaglia qualcosa nell'organizzazione delle faccende domestiche?

E così ho deciso di autotaggarmi, fiduciosa nei vostri commenti pieni di indicazioni e rettifiche, e, chissà, magari qualcun altro vorrà partecipare..

Pronte? Okay, allora si parte dal vero cuore della casa, la cucina...

Cucina
1. Bicarbonato di sodio (di qualunque marca): appena lo compro lo travaso in un barattolo di vetro che tengo sotto il lavello. Lo uso per pulire il lavello stesso (Flylady docet), per sgrassare lo sporco su padelle particolarmente incrostate e ne verso sempre un po' sul fondo del recipiente che tengo nel sottolavello e in cui si accumulano le stoviglie da lavare.
2. Fabuloso spray al limone: una profumazione che mi piace tantissimo, mi serve per pulire i pensili della cucina (interno ed esterno).
3. Per il detersivo dei piatti non ho per niente una marca preferita. All'inizio compravo quello la cui confezione mi pareva più pratica da tenere a bordo lavello, poi ho realizzato che bastava comprare un dispenser carino e travasare il sapone via via che finisce. La bottiglia originaria staziona nel sotto lavello.
4. Non avendo lavatrice (le odio), non uso brillantanti.
5. Sgrassatore Chantecler Marsiglia: per pulire i fuochi, il paraspruzzi e in generale tutto quel che ha bisogno di una buona ripassata. L'odore del sapone di Marsiglia è molto forte, deve piacere..

Vetri & Specchi
Il detersivo per i vetri mi serve solo marginalmente per pulire i vetri: il suo scopo primario è quello di dare una lucidata al lavello dopo averlo ripulito a fondo (sempre Flylady). Al momento sono costretta ad utilizzare Vetril solo perché ho scioccamente approfittato di un'offerta grazie alla quale mi sono ritrovata la casa invasa da queste boccette. Per fortuna questa è l'ultima, non appena l'avrò terminata passerò al Quasar, di cui mi dicono un gran bene.

Pavimenti
1. Lysoform, nelle due profumazioni blu e verde, è un classico in casa nostra, soprattutto perché mio marito si illude che igienizzi più di altro.
2. Quando mi stanco del Lysoform torno al Fabuloso, che tra tutti i detersivi ha i profumi più gradevoli.
3. Di tanto in tanto, sempre nell'ottica di dare una svolta igienizzante alla casa, do una passata di acqua e candeggina (che però ingrassa, quindi poi mi tocca rilavare da capo).

BUCATO
1. Sulla base di ragionamenti esclusivamente empirici (non mi si è mai stinto niente), non uso acchiappacolori o robe simili. Di recente Linda ha dato una cornice teorica a quello che già intuivo (= le lavatrici moderne si sono evolute e puoi lavare insieme capi di colori diversi senza problemi).
2. Ammorbidente Omino Bianco. In realtà non uso quello all'aloe di cui ho postato la foto, ma uno in una confezione rossa di cui non sono riuscita a trovare immagini neanche sul sito ufficiale. Boh?
3. Ecodosi Dash: lo so, non è la scelta più economica del mondo.. Ma, considerato che non faccio tante lavatrici e che spesso è Daniele ad avviarle, la trovo una soluzione pratica.. e poi il Dash è sempre il Dash...
4. Una volta al mese faccio fare alla lavatrice un lavaggio a freddo con solo aceto nella vaschetta. Da quando ho scoperto questo rimedio, ho risolto il problema del cattivo odore che restava nel cestello, e a volte anche sul bucato...

BAGNO
1. Cif Candeggina Gel: per le superfici dove mi pare ci voglia un'azione più efficace (WC, piatto doccia).
2. Lysoform Azione Bagno per i sanitari e per lo swish & swipe* giornaliero.
3. Se c'è una cosa che non comprerò mai-mai-mai più è il WC Net verde (se è per questo neanche di altri colori) perché il "profumo" mi ha proprio nauseata..
4. Lysoform WC Gel: il prodotto che vorrei avere per il WC, non fosse che da queste parti è difficile da trovare manco fosse il Santo Gral.
5. In attesa che uno squadrone di Templari mi indichi come reperire forniture di Lysoform, mi limito a versare ogni giorno un po' di candeggina nella tazza...

EXTRAS
1. Swiffer: scoperta recente, mi ripropongo di utilizzarlo in casa nuova, ma non ho ancora un vero e proprio parere in merito.
2. Pezzette in microfibra, ne ho di tre colori (blu-bagno, rosa-cucina, giallo-legno).
3. Spugne: non ho una vera preferenza, compro quello che mi propongono i supermercati e spesso mi ritrovo con queste Vileda (ultimamente ne ho trovate di fantastiche ed economiche al Lidl).
4. Emulsio Splendilegno: fantastico da passare sui mobili in legno, ha un profumo di cedro delizioso.
5. Non essendo molto avvezza al mocio, questo in versione microfibra mi pare una buona via di mezzo con gli stracci old fashioned.

Okay.. di sicuro avrò scordato qualcosa, ma va bene lo stesso.
A vederli tutti insieme, mi viene da chiedere se nelle nostre case non circolino troppi prodotti (e non penso neanche di essere tra i più grandi collezionisti di prodotti di pulizia, anzi!), se davvero ci serve tutta questa roba o se magari ci facciamo solo raggirare dalle Aziende produttrici e dalla pubblicità..

Voi che dite?

Vogliamo fare un test?

Adesso girate per casa e contate quante scatole o flaconi avete in giro, contando solo quelli aperti e "in uso", non eventuali dotazioni di "scorta". Non contate i panni e le spugne, solo i detersivi (o i prodotti che usate come detersivi, tipo l'aceto nel mio caso).

Quanti ne avete totalizzati?

Io ben 14!

Project Life - Gennaio/Febbraio

Ho deciso che per non stressarvi troppo con l'avvincente esposizione delle foto del mio PL, le riassumerò in post dalla cadenza bimestrale, così vi tocca stringere i denti solo una volta ogni 2 mesi.

Come ho raccontato in un altro post, sono passata al vecchio caro formato A4, che mi consente di completare le pagine molto più velocemente e credo sia in generale più maneggevole del 12*12.

Inauguriamo questo nuovo sistema con una carrellata delle mie avventure dei primi mesi del 2015:

Week 1: ho deciso di considerare "settimana" i primi 4 giorni di Gennaio, in modo da avere poi delle settimane lunedì/domenica (e, credo, di ritrovarmi a fine anno con 53 o 54 settimane in totale.. lol!).
I colori di questa pagina vengono tutti dal berretto che la mia nipotina indossava per una battaglia di palle di neve assolutamente imprevista!



Week 2: si torna a casa, e, come ogni anno, cado vittima di febbre e raffreddori. E' il momento di dare fondo alle scorte di meravigliosissimo tè inglese che mi ha portato Patrizia da Londra. Il venerdì riparto per Napoli, stavolta con animo ben più grave della precedente.



Week 3: il 2015 non è neanche iniziato e già so quale sarà la settimana più lunga dell'anno... 



Week 4: archiviato l'intervento di papà, si torna ad Agrigento per riprendere in mano i lavori di casa. Decidiamo di risfondare il budget e pavimentare anche i balconi, mentre il mal tempo imperversa sempre di più.


Week 5: il freddo non accenna a voler diminuire e in ufficio si rompe l'impianto di riscaldamento (ognuno si arrangia come può..), quindi.. cosa c'è di meglio che mangiare una bella crepe gelato? Sabato invece si va a Palermo per il primo crop-meeting sushi-meeting del 2015...




Week 6: a casa finalmente ci montano gli infissi! Che, col freddo che fa, era pure ora.. Io intanto inizio a lavorare al One Little Word, costruendo delle visual boards che mi piacciono un sacco..


Currently reading: per dare un po' di movimento all'album ho deciso di inserire qua e là degli inserti. In questo caso ho realizzato la scheda centrale e stampato le immagini delle copertine dei libri che sto leggendo in questo periodo.



Currently watching: ...lo stesso per quanto riguarda le serie TV.


Week 7: è la settimana di San Valentino, ma i colori sono tutto tranne che quelli tipici. Non avevo assolutamente foto interessanti, per cui ho riciclato le intramontabili immagini dei miei piedi e le bellissime patate al forno realizzate dalla sottoscritta.


Week 8: qui i colori sono stati determinati dalla card con il numero 8, tutto il resto è stato costruito lì intorno. Le immagini mostrano i progressi dei lavori a casa, con la lucidatura del pavimento e la scelta del colore per le pareti.


Week 9: una pagina troppo confusionaria, che non mi convince per niente, ma tant'è. Installiamo i sanitari, arrivano le porte da montare in casa.. e arriva la mistery box che ho vinto giocando con Sky!

I figli delle casalinghe

Nei tempi moderni, a causa di una malevola congiuntura astrale solitamente definita "crisi economica", sono sempre più rare le casalinghe per scelta, e sempre più frequenti le donne che una professione, quale che sia, devono pur cercarsela, perché in casa con uno solo stipendio (di quelli che girano oggi) tutt'al più ci puoi campare una famiglia di criceti.

Gira voce, però, che in epoche arcaiche esistessero queste figure materne ed amorevoli, che, con grandi fruscii delle loro gonne a routa, provvedessero al benessere della famiglia tutta, cucinando, pulendo e badando che ogni necessità dei propri cari trovasse pronta soddisfazione.
Mi rendo conto che a parlarne oggi sembra quasi un mito, e già sento risuonare alle orecchie le note di Happy Days con l'incrollabile sorriso della Signora Cunningham, però, a volerci riflettere, queste figure angeliche prima di sparire del tutto hanno ben lasciato qualcosa dietro di sé: dei figli tirati su nell'invincibile convinzione che tutto quello che riguarda la casa e la famiglia sia di esclusiva competenza femminile.



I figli delle casalinghe sono esseri mitologici composti da metà uomo e metà poltrona;

I figli delle casalinghe ritengono che il proprio impegno in casa di esaurisca nel "dare una mano" (obiettivo già discutibile in partenza, e che il più delle volte si configura nel portar fuori la spazzatura);

I figli delle casalinghe se sono a tavola ed hanno bisogno di un bicchiere, trovano naturale chiederlo alla donna più vicina;

I figli delle casalinghe non hanno più comprato autonomamente un capo di vestiario da quella volta che erano tornati dalla gita di V superiore con la maglietta I Love Ibiza;

I figli delle casalinghe, se gli chiedi di mettere su l'acqua per la pasta, facile che ti rispondano titubanti "ma con l'acqua del rubinetto?!?";

I figli delle casalinghe sono genuinamente dispiaciuti quando ti fanno notare che il pavimento della cucina avrebbe bisogno di una ripassata, ma il loro genuino dispiacere non li porta nemmeno lontanamente a considerare l'ipotesi di prendere in mano il mocio;

I figli delle casalinghe raramente riescono a servirsi da soli da un vassoio comune, preferendo attendere che qualcun altro riempia loro il piatto, si sa mai che una porzione prelevata in autonomia sconvolga gli equilibri alimentari dei commensali tutti. Nei casi più gravi, i figli delle casalinghe non sono in grado neanche di salare da soli la propria bistecca;

I figli delle casalinghe sono capaci di chiederti per la millesima volta dove sono riposti i calzini, indipendentemente dal fatto che le novecentonovantanove volte precedenti tu gli abbia laconicamente risposto "nel cassetto dei calzini". Accolgono inoltre con grande meraviglia e palese stupore la scoperta di un qualsiasi oggetto in casa propria, anche se quell'oggetto era lì in bella vista da magari dieci anni;

I figli delle casalinghe ricordano bene l'epoca, ormai lontana, in cui erano i loro papà al centro di tutto il sistema domestico, e costa loro infinite sedute di analisi realizzare che il sistema domestico attuale ha sul trono non già le consorti, ma dei marmocchietti urlanti;

I figli delle casalinghe, nonostante tutto, si sentono in diritto di prenderti in giro se chiedi loro di riempire la vaschetta del tergicristalli, perché, ehi, "non avete voluto la parità tra uomo e donna?";

Se avete sposato uno di questi esseri, amiche mie, avete tutta la mia compassione.
Se avete sposato uno di quelli che passano la lucidatrice a terra e badano ai bambini meglio di Tata Lucia, avete la mia ancor più sincera invidia.

Qualunque sia il vostro caso, di una sola cosa vi prego: attente a come tirate su i vostri figli.
Soprattutto i maschi.


Quelli che... i lavoretti - 2.0

Devo farmi un badge contro i lavoretti..

(recentemente una mia collega mi ha regalato un barattolo da zucchero ricoperto con delle decorazioni realizzate da lei, in fimo, a forma di biscottini e delikatessen. Davvero molto grazioso. Tutto l'ufficio ha fatto la hola inneggiando al suo lavoretto.. finché quella che mi era più vicina non mi ha apostrofata dicendo "lo vedi?!?! Almeno i suoi lavoretti servono a qualcosa!")

Story of a Home - Extras & SFX

Quando tutta questa avventura della ristrutturazione è iniziata vi avevo parlato della troupe che ci avrebbe accompagnato nei nostri mesi di pena & sofferenza.
In realtà rispetto alla prima impressione ci sono stati un po' di miglioramenti ed accorgimenti, tra cui:
- nella squadra degli operai è miracolosamente comparso Giuseppe, figlio del capomastro grazie al quale sono riuscita a superare gli indicibili problemi di comunicazione di cui vi ho raccontato. Il capomastro un po' si è risentito, ma almeno così riuscivo a spiegarmi;
- l'architetto (Giuseppe), innervositosi per le innumerevoli volte che si è sentito dire da mia suocera "lei è l'architetto?? Così giovane?!?"* è praticamente irreperibile da tempi immemori, ma, visto che ogni sua venuta ha finito per corrispondere ad un aumento dei costi legato a qualche nuovo spunto artistico di cui non sentivamo il bisogno prima che ci fosse illustrato, ma assolutamente indispensabile dopo, meglio così. * Giuseppe va per la quarantina, ma per mia suocera la laurea la può ottenere solo chi ha i capelli grigi.
- L'elettricista scalcagnato è stato sostituito in corso d'opera con uno molto più preciso e professionale.. e la luce fu, tranne che nel bagno, luogo di atti innominabili e probabilmente indegni di essere vissuti allo scoperto, visto che si è dimenticato di far passare i cavi anche da lì.

Ovviamente questi stimabilissimi e ben ricompensati professionisti sono stati il cuore pulsante dei lavori in casa nostra, ma, visto che l'opera tutta comincia ad assumere corso e figura dell'erezione del palazzo di Versailles, non potevano certo essere sufficienti.
Fu così che la squadra venne ad ampliarsi grazie all'apporto di nuove irrinunciabili figure, comparse e maestri degli effetti speciali.

Infissi & Porta Blindata: qui siamo andati sul sicuro, ingaggiando un cugino di mio marito di nome Giuseppe e il suo socio Giuseppe. Peccato però che il cugino, dopo un primo sopralluogo di misurazione, sia letteralmente sparito dalla faccia della terra, lasciandoci combattere contro i ritardi del suo socio bellamente negati dallo stesso anche di fronte all'evidenza al suono di "eh ma sai.. con le feste di mezzo...".
Probabilmente Giuseppe deve avere origini cinesi, visto che le sue feste sono andate dall'Immacolata al loro Capodanno, con grande giubilo di tutti gli altri artigiani che, nel frattempo, hanno portato avanti i loro compiti al freddo e al gelo in quello che risaputamente è stato l'inverno più freddo del millennio.



Porte Interne: memori dell'esperienza precedente, e per evitare che 'ste porte ce le consegnassero per il Memorial Day, anziché rivolgerci a Giuseppe&Giuseppe abbiamo scelto di ordinarle da un rivenditore che risponde al curioso nome di Paolo, forse perché non è siciliano, ma di Potenza.
Qui tutto bene, non fosse che io abbia ingenuamente frainteso il senso del "consegna all'indirizzo indicato" pretendendo che me le consegnassero all'indirizzo che avevo indicato e non, come nelle intenzioni di Paolo, in uno slargo 2 km più sotto perché era là che gli veniva comodo fare manovra col camion.

Gesso, Stucchi e Colore: qui l'ho fatta facile: niente gesso, niente stucchi.. quasi niente colore! A causa dei continui assalti al nostro povero budget, infatti, abbiamo deciso di non ingessare le pareti di casa, che hanno mantenuto una finitura un po' rustica che a me piace fingere di considerare urban.
La cosa ha gettato nel panico tutti i Giuseppe universalmente intesi, e primo fra tutti il pittore (che però ho sempre chiamato per cognome, ignorandone tuttora il nome di battesimo.. anche se qualche sospetto ce l'ho..).
La scelta del colore è andata così: gli ho fatto preparare una miscela di bianco e nero al fine di ottenere un grigio chiaro e gliel'ho fatto via via schiarire tipo i modifica colore di Microsoft finché non sono sostanzialmente tornata ad un soddisfacentissimo bianco.


Falegname: tra tutti 'sti Giuseppe poteva mai mancare un falegname?!?! Ovviamente no! Il suo ruolo è sostanzialmente limitato a montare le porte suddette (già abbiamo equivocato il senso della consegna, ringrazio il Cielo di non aver chiesto anche il montaggio, nel qual caso, ripensandoci, forse avrebbero inteso montarmele nel mezzo di Piazza Ravanusella..) e a sparare preventivi iperbolici circa la realizzazione di un armadio a muro che, da come si sono messe le cose, probabilmente non verrà mai realizzato.



Vi pare manchi niente? Avete mica qualche Giuseppe che vi avanza???

Lo scontento del nostro inverno

(Nota per i lettori: post assolutamente inutile ed autoreferenziale, ma volevo troppo usare questo titolo, quindi amen)


Non so come funzioni dalle vostre parti, ma io, nella vita, ero abituata ad susseguirsi delle stagioni che, per quanto caotico e indecifribabile, era pur sempre percepibile.

Ai tempi in cui andavo a scuola (Liceo Carducci, Nola, NA), funzionava più o meno così: a Settembre mi compravo la Smemo e i quaderni, qualche tempo dopo sostituivo il giubbotto in jeans con qualcosa di imbottito, sotto Natale litigavo con mio fratello per il possesso della stufa a gas, il Lunedì in Albis ci si ghiacciava il culo per aver preteso picnic e frittata di maccheroni indipendentemente dal clima, poi come premio per la promozione mi rifacevo il set da spiaggia e dopo due o tre settimane al mare tutto ricominciava come prima.

Da quando mi sono sposata (Valle dei Templi, Agrigento, Mondo di Sotto), le cose si sono fatte più fluide: il giubbotto imbottito arriva più tardi, diciamo verso Natale, e quello super-imbottito tipo omino Michelin non arriva proprio più; l'inverno scorre sostanzialmente mite, fatta eccezione per un'unica sparuta settimana di gennaio, generalmente coincidente con la Festa del Mandorlo in Fiore (tipica ricorrenza locale che consiste nell'invitare ballerini folkloristici di tutto il mondo per poi malignamente gioire nel guardare i Polynesiani rabbrividire nei loro gonnellini di paglia mentre sfilano in costume per le vie cittadine).
Già sul finire di Febbraio si parte con le domeniche in campagna, con fave fresche, ricotta calda ed infiniti barbecue, mentre il pranzo di Pasqua si conclude con una passeggiata sul lungomare durante la quale ci si convince tutti che fa già abbastanza caldo almeno per prendere il sole.
A metà Giugno la città si svuota perché l'80% dei suoi abitanti si trasferisce in massa 5 km più a valle, cosicché io mi godo la libertà di parcheggio e il fresco dell'aria condizionata in ufficio fino a Novembre inoltrato.

Semplice, ordinato, affidabile, anno dopo anno.

Il 2015 no.
Quest'anno ha voluto ritagliarsi una menzione speciale nel palmares degli Almanacchi Lunari, probabilmente non ci sono centenari o bicentenari sufficientemente degni di nota (in effetti Google mi restituisce la Sora Lella o lo scoutismo saluzzese).
Quest'anno abbiamo cominciato a soffrire il freddo con un'insperata nevicata natalizia, che lì per lì ci ha fatto anche sorridere, ma, ragazzi.. qua stiamo ancora soffrendo!
Quest'anno ci siamo goduti lo spettacolo dei templi nella nebbia, poi della spiaggia innevata, e, credetemi, qui non siamo equipaggiati (per dire, non posseggo più neanche un paio di guanti).
 
Quest'anno a ridere sono i Polynesiani, tranquillamente affaccendati sotto il sole di Bora Bora, visto che il Mandorlo in Fiore è stato cancellato a causa del maltempo....


Ora l'inverno del nostro scontento
è reso estate gloriosa da questo sole di York
e tutte le nuvole che incobevano minacciose sulla nostra casa
sono sepolte nel petto profondo dell'oceano

Agenda 3.0

Sì, lo so, c'è stata una Versione Beta, la 1.0 e poi anche la 2.0 della mia Filofax... ma cosa volete che vi dica?? Quello dei planner/agende/organizer è un tunnel senza fine, e, se poi hai delle manie lievemente ossessivo-compulsive, una volta che ci sei dentro non ne esci più.
D'altra parte quelli dedicati alla Filo continuano ad essere i post più letti del mio blog (sospetto anche da qualche outsider silente) e questo vorrà ben dire che un qualche interesse in materia c'è.

Stavolta ho studiato.
Mi sono documentata su youtube, seguendo un po' di video che vi metterò come bonustrack alla fine del post ed analizzando il materiale che le Americane (sempre loro!) condividono in rete.
Quello che ne è venuto fuori è un mix dei vari spunti, modificati e personalizzati in base alle mie esigenze e gusti personali.

Diciamocelo subito: c'è tutto un mondo là fuori che il lunedì mattina prende su l'agenda e comincia un'opera di decorazione che manco Michelangelo nella Cappella Sistina.
Io non sono a 'sti livelli, e un po' nel vedere tutti quei pupini appiccicati mi sento anche infastidita, quindi mi limito a penne colorate, post-it e poco altro.

Questa volta ho voluto fare qualcosa di diverso, e così ecco qui il primo videolog del Carrubo: la scelta nasce solo dal fatto che scattare, editare e caricare centinaia di foto era estenuante per me quasi quanto per voi leggere centinaia di righe, ma non mi sento proprio tagliata per fare la vlogger, quindi godetevi fino in fondo la mia voce da papera perché non penso proprio ci saranno dei bis (ho anche dovuto tagliare i saluti finali per aver scoperto con troppo ritardo che Youtube ammette il caricamento di video di lunghezza massima 15 minuti.. argh!)

E questo è quanto.. buona visione a tutti!!!




BONUSTRACKS

- I video di SimplyNabiki sull'agenda: Nabiki è innanzitutto una beautyblogger, ma è anche una donna estremamente organizzata: da lei ho preso l'idea dei post-it "evidenzianti" e spostabili, ma credo che soprattutto chi ha da gestire gli impegni di tutta la famiglia potrà trovare nei suoi video molti spunti utili. Parte I - Parte II
- I printables free della Spora: una figata, c'è fin troppa roba per me e stampare non è il massimo, ma sono sicura che anche questi possono essere di grande ispirazione. Scarica.
- Ancora printables (principalmente per la Filofax) Filofaxy (grazie Giuly!);
- E ora lo shopping! Questo è lo shop taiwanese dove ho comprato un po' di fesserie taaaanto carine e per pochi spiccioli (però i tempi di spedizione sono biblici): Shop 1 - Shop 2.
- Questo invece è lo shop (italiano) su cui trovate la bustina con i buchi per contenere penne e accessori: Zelda.