Adesso non siate timide e alzi la mano chi, almeno una volta in vita sua, non li ha chiamati "lavoretti".
Ricamo, scrap, cucito, uncinetto... chiunque si sia mai dedicato ad una attività creativa si è necessariamente scontrato con almeno una delle mie bestie nere (che sono peraltro quasi sempre fuse in un unico bestione bifronte): quelli che ma perché ci perdi tanto tempo e non te lo compri già bello e fatto e quelli che oh ma che carini i tuoi lavoretti..
Ora: la battaglia conto i bello e fatto è persa in partenza, levate ogni speranza o' voi che entrate.
Non lo capisci? Okay, non lo capire, non ti voglio mica costringere. Io stessa, per dire, non capisco come si possano passare 90 minuti a guardare una partita di calcio o mezza giornata dentro una palestra, ma ho serenamente accettato questo mio limite e guardo con (affettuoso) sospetto quelli che invece lo fanno.. senza permettermi di giudicarli, un po' come non mi sognerei di giudicare uno che mangia un cetriolo quando a-me-mi fa svenire solo l'odore: sapete come li chiamano quelli della Crusca? Gusti.
E non c'è verso, ognuno ha i suoi, rassegnatevi e camperete più sereni.
Quelli dei lavoretti li sopporto meno, perché nel loro occheccarino c'è un certo non so che di condiscendenza, quel tipico tono di un genitore che riceve un posacenere in Das alla festa del papà e abbozza complimenti di circostanza di fronte al pargolo che si sente come Michelangelo che ha appena sbozzato il David.
E - esattamente come col posacenere - il frutto del mio impegno viene etichettato come un "lavoretto", con quel diminutivo/vezzeggiativo che mi manda letteralmente in bestia.
Lo so che non sarei tenuta a spiegare, ma lo faccio lo stesso: a quel "lavoretto" ho dedicato una buona fase di
Vi deve piacere per forza? Dio ce ne scampi, no!
Dovete darmi un contentino di gratificazione come alla Festa della Mamma dell'84? Porcaputtana, NO!!!
Ecco.
Sapete poi cosa c'è ancora di peggio di un estraneo (lol! Questa parola mi fa ridere.. ormai per me gli estranei sono fatti di ghiaccio e hanno gli occhi blu!) che definisce "lavoretti" le mie creazioni?
Questa no, non ce la posso proprio fare: mi viene l'orticaria solo a pensarci...
Un/a creativo/a che definisce "lavoretti" le SUE creazioni.
Questa no, non ce la posso proprio fare: mi viene l'orticaria solo a pensarci...
eeee non so perchè (mento) ma questo post me l'aspettavo...
RispondiElimina..ti riferisci al forum?? eheh siete sempre la mia fonte di ispirazione primaria, però non è il solo posto dove leggo di lavoretti.. non ne posso più.. mi sento assediata dai posacenere in das..
RispondiEliminaTutte alla scuola dell'infanzia allora -_- Pat pat di comprensione.
RispondiEliminaCondivido ogni parola...soprattutto quelle "non facevi prima a comprarlo già fatto?" come fai a spiegare la soddisfazione e la gioia di veder nascere una cosa che ci piace dalle nostre mani??? E soprattutto non sopporto quelli che "checarinomenefaiuno" e poi appena gli dici, ok, ma almeno ripagami i materiali...ops...non sono più interessati e preferiscono la copia cinese :-/
RispondiEliminaBuon pomeriggio di "lavoretti" cara Iole! :-)
Sara
Esistono anche altre tipologie: l'invidiosa che guarda il tuo lavoro con aria di sufficienza e commenta "Sì, carino, ma i colori mi sembrano un po' mosci (mi è successo ieri , lo giuro, e l'Erede me l'ha fatto notare) ; la creativa unica depositaria del sapere che segue le varie fasi del tuo lavoro e poi, quando hai finito, ti dice:"non si fa così, avresti dovuto fare colà"; la pseudo creativa che ti dice:"beata te che hai tempo. Io non ne ho più" (e poi gironzola fra parrucchieri estetiste e palestre). A ciò aggiungi tua madre che quando ti chiama e scopre che stai ricamando ti richiama all'ordine" Inveci di ricamari levati du sivi"(traduzione x non siculi:" ripulisci casa !)
RispondiElimina