quote-a-blog #1

Ci ho messo esattamente 24 mesi per capire come inserire nel mio blog quelle che blogspot chiama "pagine". Mi ci sono impegnata con tanta caparbietà che ora che ce l'ho fatta non so neanche cosa pubblicarci, quindi ho pensato bene di dedicare una pagina ai miei lavori, o per meglio dire alle immagini di quei pochi che ho fotografato e che non sono scattate così male da non aver superato la mia sia pur modesta cernita.
Scrap, ricamo, tutto insieme nel calderone, e devo ancora finire di imbottirlo!

Un'altra pagina è la wishlist, ammesso che arrivi mai a concepirne una nuova. Nelle profondità del mio portatile ho scovato più di una cartella intitolata "wishlist", quindi sto cominciando a valutare quelli.. poi.. vedremo!!

Per amore di equilibrio, mi ci voleva ancora una pagina, così ho pensato di dedicarla alle mie letture, sulla scia di una conversazione avuta con mio marito, conclusasi con rassegnazione all'idea che non siamo assolutamente in grado di quantificare le nostre letture (letture che alle volte sono gemelle, altre volte virano sul conflittuale).

Per completare l'opera, poi, voglio trarre da questi libri delle citazioni che mi abbiano colpita, illuminata, o anche solo fatta riflettere. Comincio oggi, con quello che è uno dei miei 5 libri preferiti in assoluto.

Il colonnello Aureliano Buendia ha passato la vita a combattere guerre e innescare rivoluzioni. Poi è tornato a casa, vecchio, stanco e disilluso. E' l'unico di tutta la sua numerosa famiglia che non riesce a vedere il fantasma del padre Josè Arcadio, sotto il castagno nel patio. Sua madre Ursula, centenaria, gli fa da interprete col fantasma.

"Cosa dice?" chiese.
"E' molto triste" rispose Ursula, "perché crede che morirai."
"Gli dica" sorrise il colonnello, "che non si muore quando si deve, ma quando si può".

Gabriel Garcia Marquez, Cent'anni di solitudine.

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