cronaca di uno shopping

Corri-corri-corri: ultimamente ho l’impressione che la mia vita si riduca a un continuo spostamento logistico da un punto all’altro (oltre che a lavare piatti e stoviglie, ma che i suddetti si risporchino immediatamente dopo essere stati lavati lo sospettavo già da un bel po’).
Insomma: ieri rifiuto la sia pure allettante proposta del Director di fermarmi per altro straordinario, vengo intercettata sulla porta (okay, sulla bussola) da un cliente col gentile omaggio di due taniche di olio nuovo (10 litri!) e mi dirigo verso le incombenze più pressanti: lavanderia – ottico – farmacia – gioielleria (regalo al suddetto Director uscente). Breve sosta a casa per posare l’olio (che nella mia Matiz ci manca solo qualche litro versato, e poi siamo a posto) e per sgraffignare al volo 2 mandarini dal raccolto di mio suocero.

Li ho mangiati in auto, mentre mi dirigevo verso nuovi lidi, assaporandone ogni singolo spicchio: ma da quand’è che ci siamo adattati a mangiare mandarini, arance, frutta tutta, che conserva solo un vago sapore di quello originario, quasi un’essenza artificiale??


Guidando ripercorro la mia lista degli acquisti: avevo in mente pochi ma chiari obiettivi (e neanche troppo complicati, secondo il mio primo, ingenuo, giudizio): pistola per colla a caldo, cordoncino rosso, bottoni di madreperla.. piccole cose così!!


E invece.. desolazione!!! Pare sia impossibile trovare quello che si cerca! Cioè, fino a ieri credevo che la condizione umana più infelice al mondo fosse quella di chi, vivendo a Milano, non ha in tasca una lira da spendere (condizione da me personalmente sperimentata durante un corso di formazione di tre settimane, subito dopo l’assunzione).

Invece no!!!! Ancora più infelice è chi quelle due lire ce le avrebbe anche, ma non riesce a trovare NULLA di quello che gli serve, situazione ancora più frustrante quando in fondo uno vorrebbe solo dei cavolo di bottoni!

In compenso ho scovato un negozietto mica male! Dimensioni davvero ridotte, certo, però in assortimento ha un po’ di Comptoir de Familie, un po’ di Jardin de Ulysse, roba che la maggior parte di voi magari la trova anche al mercatino, ma io vado a ordinarmela in Francia!!!

Okay, ma... il mio cordoncino??
Ho girato a vuoto ben tre mercerie, prima che la cliente di una di queste mi parlasse di una certa “Graziella”: vi dico solo che le indicazioni per raggiungerla suonavano così “Arriva all’ultima casa dell’abitato, poi c’è solo campagna, infilati in uno dei vicoli, gira a destra, poi a sinistra, poi sempre avanti e a un certo punto c’è una casetta col citofono *****. Tu suona e chiedi di Graziella”.

Insomma, la faccio breve: nel deposito di questa Graziella c'era ogni ben di Dio!!! Nastri, pizzi, stoffe, filati, passamanerie.. Ne sono uscita con gli occhi - letteralmente - a cuoricino!!!
A un certo punto per metterla in difficoltà le chiedo "Avresti mica dell'aida in lana?" e lei me ne sciorina sotto gli occhi 6 tipologie diverse!!!!




4 commenti :

  1. e quindi ....mitica Graziella!
    Mica ti puoi lamentare ora!
    Simo

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  2. ma alla fine il cordoncino ce l'aveva? :-P

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  3. questa sensazione, io, la conosco benissimo... anche Palermo, a tratti, sa essere desolatamente priva di tutto ciò che amo comprare!

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  4. @debora: 15 metri di cordoncino.. sto a posto per i prossimi 3-4 natali!!

    @franca: quando palermo ti delude... posso sempre accompagnarti da graziella!!!

    @simo: lamentarmi?!? graziella ha fatto di me una donna appagata e soddisfatta ^___^

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