Travel album vs Travel journal

Nota: il seguente post è programmato - mentre voi lo leggete la sottoscritta starà probabilmente vomitando l'anima (assieme a 2-3 esemplari di ostriche cancalesi), visto che un viaggio non è completo senza la gastronomia locale, checché ne dicano le vostre personali intolleranze alimentari





Premessa: sono una scrapper atipica.
Forse non sono neanche una scrapper, ma vabbè, si fa per capirsi.

Ho scoperto lo scrapbooking tipo nel 2006 e in tutto questo tempo non ho MAI realizzato un 12*12 

(Dicasi "12*12": pagina scrap dalle dimensioni standard, appunto di 12*12 pollici, ossia circa 30*30 cm, ossia il canone base di qualsiasi album scrap)

All'inizio era una scelta dettata sostanzialmente dai costi, gli album e i page protectors di quelle dimensioni avrei dovuto per forza comprarli in America, mentre limitandomi al formato A4 avrei facilmente rimediato tutto alla Buffetti sotto casa.

(Dicasi "page protectors": banalissime buste trasparenti in cui vengono infilate le pagine scrap per essere conservate negli album ad anelli. Esatto, proprio quelle coi buchi di lato che avete in ufficio..)

In realtà neanche questo è vero, visto che poi non ho realizzato neanche un solo album A4.

Che vi devo dire, non fa per me..

La scrapper che è in me combatte da quasi un decennio con una cronica carenza di fotografie: gli scatti estemporanei che finiscono su Instagram saranno magari buffi&simpatici, ma no, non sono scatti di qualità, né tantomeno ho soggetti da ritrarre. Non ho figli, odio essere rirpresa in prima persona ed i miei più stretti familiari o amici condividono questa repulsione.

Viaggiare sì, un pochino viaggio..

Quindi mi sono concentrata su questo tema, "specializzandomi" nella creazione di mini album dedicati ai viaggi.

Epperò qui mi si è aperto un nuovo problema: creare un album di viaggio (cioè con le foto, cioè necessariamente a vacanza finita), o un diario di viaggio (cioè quello che ti porti dietro mentre viaggi, pieno di appunti e memorabilia, ma necessariemente privo di foto?)

(Dicasi "memorabilia": quell'insieme tendente a infinito di depliant, ricevute, biglietti, sottobicchieri, tovaglioli e fesserie di ogni tipo che ognuno di noi custodisce gelosamente durante un viaggio, per poi buttare drasticamente via una volta rientrati a casa e scontratosi con l'inevitabile consapevolezza che non abbiamo assolutamente nulla da farcene)

Per cui... album o diario????
Il problema, per una grafomane come me, è di non facile soluzione.
Adoro gli album, ma probabilmente amo anche di più i diari, poche cose mi gratificano quando sono all'estero che sedermi in uno Starbucks con davanti una cheesecake una tazza di cioccolata di té, tirare fuori il mio quaderno e il mio astuccetto con colla, forbici, piccole decorazioni e almeno un paio di penne colorate.

Che ci volete fare, Chatwin aveva le sue Moleskine, Gaugin i suoi acquerelli, io le mie Basic Grey, noi grandi artisti siamo un po' così, l'ispirazione quando arriva arriva...

E se non è uno Starbucks allora può essere l'atrio di una stazione, la panchina di un parco, la scrivania della mia stanza d'albergo, la schiena del tizio davanti a me nella fila per un museo, la ribaltina dell'aereo.. io ne ho bisogno, davvero.

Epperò quando torno a casa intanto qualche foto l'ho collezionata (in una strana commisione composta dal 20% di paesaggi, 10% di miei ritratti e tutto il resto particolari perlopiù insignificanti) e quindi vorrei inserire anche quelle nelle mie memorie di viaggio, ma intanto tutto lo spazio è occupato dai miei appunti estemporanei su quanto siano futuristici i Francesi e quanto sia facile rimorchiare a Lisbona, o da schizzi esemplificativi che neanche un bambino di seconda sarebbe in grado di produrre.

Finora ho provato 2-3 soluzioni per incorporare questi aspetti, ma nessuna mi ha convinto.

Per esempio, ho provato a tenere un diario lasciando qua e là pagine vuote per poi inserirci le foto in un secondo momento: la soluzione più immediata che verrebbe in mente a chiunque, ma la meno gratificante: per forza di cose testi e foto non corrispondono, e non sapendo a priori esattamente quante foto vorrò poi inserire rischio di lasciare troppi o pochi spazi vuoti.. un casino!!

Poi ho provato a scrivere i testi su un blocchetto (uno di quelli carini, mica siamo scrapper per niente..), per poi appiccicare le singole paginette sull'album, ma non mi convince neanche questa, troppa monotonia nel journaling.

(dicasi "journaling": dai che lo sapete....)





L'idea del momento è realizzare un album (= prevalentemente foto), al cui interno inserire un piccolo notes (= esclusivamente appunti) che mi sarò portata dietro.

Il notes che mi sta tenendo compagnia in Bretagna è davvero piccino, realizzato da un unico foglio di patterned paper

(Dicasi "patterned paper" i fogli da scrapbooking, tipicamente di 12*12 pollici, decorati da uno o entrambi i lati con fantasie che, per quanto numerose, non saranno mai sufficienti)




Sì, scrivo in inglese: mi sembra di inserire una sorta di filtro tra me e quello che scrivo che riesce a farmi sentire un po' meno cretina..


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5 commenti :

  1. Io a differenza di te faccio parecchie foto, quello che non riesco a fare è mettermi a creare un album, non so non mi è mai riuscito.
    Mi sono rassegnata e mi sono dedicata alle card è l'unica cosa che so fare..
    Ma un giorno chissà..
    Bacio!

    Elisa

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  2. Ciao!
    Sono una tua nuova follower e mi sono iscritta al blogpal+swap!
    Se ti va passa da me!
    Io non sono una scraper ma adoro così tanto i vostri lavori che spero di cimentarmi presto. Al momento ho fatto solo un bigliettino di auguri e un paio di explosion box.
    Un abbraccio,
    Sharon

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  3. Ciao, partecipo al Blogpal+swap e ho scoperto il tuo blog, volevo farti un saluto! Io di scrapbooking non so nulla, ma magari qualcosa da te la imparo!! :)

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  4. Ciao a tutte e benvenute!!! Il blogpal/swap sta per partire... e io non vedo l'ora!!!

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  5. Carinissima la tua creazione!!!
    Anche io non vedo l'ora che parta il blogpal+swap, resto in attesa della mia abbinata!
    Grazie per la dritta della "memory keeper", è davvero una definizione stupenda, mi sa che la adotterò ;)

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